"Figli" un unico aggettivo. Così recita il nuovo diritto di famiglia approvato ala Camera. Dopo tanto tempo, e sempre in ritardo nel nostro Paese, arrivano quattro norme che ripuliscono dalla distinzione figli "naturali" e figli "legittimi. Entrambi avranno lo stesso stato giuridico
Dal punto di vista della madri è un passo di importanza storica. Fino a oggi, anche quando era la mamma a riconoscere prima il nascituro, il cognome poteva essere cancellato dal riconoscimento successivo del padre. Ora i bambini potranno avere il doppio cognome.
L'onorevole Alessandra Mussolini, relatrice alla Camera, afferma "E' un segno di forte ambiamento culturale, un primo passo verso il doppio cognome". Contentissima anche Rosy Bindi che ricordiamo nel 2007 propose queste modifiche al codice civile "per colmare il ritardo epocale della società italiana".
I cambiamenti toccano anche il tribunale: quello di famiglia è ordinario, quello dei minori si occupa dei figli naturali. E anche questa distinzione cadrà, e bisognerà optare per uno dei due.
Una legge quanto mai sensata, e insensato e che sia rimasta tale fino ad ora. Assurdo pensare che i figli naturali, nati fuori dal matrimonio (il 20% del totale, più di centomila nel 2010) non fosse riconosciuto di avere parenti: relazioni di cui più di altri, dopotutto, hanno bisogno. Tutto questo anche per evitare i casi peggiori come quello di morte prematura dei genitori con il rischio di essere adottati.
Finalmente un atto di civiltà giuridica e culturale che modifica non tanto le leggi quanto la visione di una società che va verso il progresso.
