Si aprirà oggi 22 Settembre a Milano, la mostra dedicata ad Artemisia Gentileschi, ospitata a Palazzo Reale. Quaranta sono le opere messe a disposizione dai curatori, Roberto Contini e Francesco Solinas, che si sono avvalorati anche della presenza della registra teatrale Emma Dante per la scenografia e non solo. Questa si concluderà il 29 Gennaio del 2012.
La figura di Artemisia è sempre stata oggetto di discussione soprattutto per le sue vicende extra-artistici. Tra cui quella dello stupro per mano del collega del padre Orazio, Agostino Tassi, che segno non poco la vita della Gentileschi. Il mito della Gentileschi, al di là della sua figura di artista, ha portato molti studiosi a rintracciare degli elementi di matrice femminista all'interno delle sue opere, tanto da renderla un simbolo per la lotta dei diritti delle donne. Emma Dante. per l'occasione ha interpretato la parte di Artemisia, leggendo sia le sue dichiarazioni riportate negli atti del processo per stupro, sia leggendo una sorta di autobiografia.
Audio del Processo Interpretato da Emma Dante
La mostra non vuole in alcun modo oscurare l'artista. Valutando attentamente le sue capacità tecniche e la sua passione verso un mestiere difficile per il genere femminile da praticare in un epoca come la sua è possibile ammirare tutta la bellezza delle sue opere. L'esposizione ripercorre tutta la carriera, individuando 4 fasi ben distinte: gli inizi a Roma con il padre, la sosta a Firenze, il ritorno a Roma e il definitivo soggiorno napoletano. Artemisia si inserì al meglio in quella stagione artistica che precederà il pieno Barocco dove, come un fulmine, arrivò la figura di Michelangelo Merisi da Caravaggio, lasciando un segno indelebile nella storia dell'arte. La stessa Artemisia, cosi come il padre e la maggior parte dei pittori di quell'epoca, subì l'influenza del Caravaggio. Ma essa seppe anche guardare a soluzioni diverse che, in città come Roma e Napoli, riuscivano splendidamente ad emergere.