Aspettando l’ultima opera di Paolo Sorrentino: “The must be to place”

CinemaAspettando l'ultima opera di Paolo Sorrentino: "The must be to place"

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Sean Peen canta "Every single moment in my life is a weary wait" in TV, vestito e pettinato come una Rockstar o meglio come Robert Smith dei The Cure. In realtà la voce non è dell'attore americano, bensì di David Copley, anche se la canzone è di un cantante italiano, un napoletano per la precisione, Nino Bruno. Cosi come napoletano è il regista di questo film, Paolo Sorrentino. Si parla naturalmente di "The must be the place" l'ultimo film dell'autore del film "il Divo" per cui l'uscita è prevista il 14 ottobre. La presentazione alla Mostra del Cinema di Venezia ha riscosso già un notevole successo, meritandosi gli applausi della stampa e del pubblico nonché il premio ecumenico.

Il film tratta della storia di Cheyenne (Sean Peen) rockstar in declino, icona degli anni ottanta. Ritiratosi a Dublino ad un certo punto scopre che il padre è in fin di vita, e raggiuntolo a New York egli gli confessa di essere stato perseguitato da un ufficiale nazista. Cheyenne intraprende quindi un viaggio alla ricerca di questo ufficiale, viaggio sul quale si dispiegherà tutto la trama del film. La sceneggiatura è stata scritta da Sorrentino che si è avvalorato anche della collaborazione dello sceneggiatore Umberto Contarello.

Dal trailer sembra che anche questo film possa proporre tutte quelle qualità cinematografiche espresse già in passato nei suoi film. Dialoghi memorabili si alternano a silenzi infiniti, nei film di Sorrentino sembra come se ogni scena precedesse la fine del mondo, ogni singola parola ha un peso cosi come ogni oggetto presente,anche il più insignificante messo in risalto con maestria dal regista. Le inquadrature esaltano sempre più quest'atmosfera. Una malinconia di fondo accompagna i film, lo spettatore non si aspetta mai un lieto fine, ma si lascia coinvolgere nelle debolezze e nelle passioni dei suoi personaggi.

Anche le musiche meritano grande attenzione. Queste infatti sono affidate a David Byrne, ex leader del Talking Head, che oltre ad occuparsene, recita anche la parte di se stesso. Il titolo è un omaggio al gruppo, riferendosi appunto alla canzone dall'omonimo titolo. A questo punto resta solo l'attesa per il film, con la certezza che non deluderà le aspettative.     

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