Anonymous attacca il sito della CIA e quello del carcere di Torino

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Anonymous non si ferma davanti a nessuno e adesso è toccato addirittura al sito della CIA.
“Cia Tango Down!” hanno twittato mentre il sito della Central Intelligence Agency veniva oscurato come un sito qualsiasi, bloccato per circa un’ora prima che i suoi agenti riuscissero a risolvere il problema.

La tecnica usata anche stavolta si rifà al bombardamento chiamato tecnicamente DDos (distributed denial of service) contro cui ai soggetti presi di mira poco resta da fare. L’attacco è solo l’ultimo di una lunga serie messa a segno degli hacker che solo una decina di giorni fa aveva sferrato una massiccia offensiva contro il ministero di Giustizia, l’ufficio Copyright e i siti delle maggiori associazioni di produttori cinematografici e musicali degli Stati Uniti d’America, come ritorsione per il blitz con cui proprio il Dipartimento di Giustizia ha chiuso il sito Megaupload.
L’attacco alla Cia arriva anche a pochi giorni del deferimento davanti alla corte marziale del soldato Bradley Manning: finora l’unica persona accusata di aver trafugato i segreti delle cancellerie di tutto il pianeta poi resi pubblici da WikLeaks.

L’Italia non resta fuori dagli attacchi degli hackers di Anonymous, visto che è stato violato il sito del carcere torinese ‘Lorusso e Cutugno’ dove sono detenuti alcuni degli arrestati No Tav per gli scontri in Valle di Susa attorno all’area di cantiere della Torino-Lione a Chiomonte.
Dall’home page del sito della casa circondariale stravolta dai messaggi firmati da ‘Anonymous-Operation Green Rights’ si passa al testo pubblicato “all’attenzione dei cittadini italiani”.
“Apprendiamo con sdegno del trattamento riservato ai notav arrestati il 26 gennaio. Oltre al vile atto di repressione contro un movimento saldo, unito e determinato che va avanti da 20 anni si aggiungono i trattamenti che vengono riservati ai nostri Compagni reclusi in carcere”.
A seguire è stata pubblicata una lettera scritta da alcuni attivisti No Tav “contro le pesanti condizioni di agibilità interna”; il documento si chiude con una serie di messaggi a sostegno dei detenuti e della lotta No Tav.

Ma Anonymous non si rende solo protagonista di azioni di disturbo, infatti i suoi hackers sono riusciti a entrare nella cassaforte mediatica della Siria svelando le mail che rivelavano come Bashar Al Assad si preparasse a prendersi gioco dell’opinione pubblica americana nell’intervista concessa poco più di un mese fa alla giornalista Barbara Walters.

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