Genoa – Siena: sospesa per volere degli ultras

CalcioGenoa - Siena: sospesa per volere degli ultras

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Francamente è difficile scrivere di quanto è successo quest’oggi a Marassi, durante Genoa-Siena. Non parleremo di calcio. Ancora una volta il pallone lascia la scena ad altro. 

I fatti antecedenti: il Genoa, nonostante una squadra discreta, si ritrova in piena zona retrocessione, a causa di un girone di ritorno disastroso. Una squadra sulla carta da centro-classifica, che insieme alla Fiorentina, si è ritrovata coinvolta nella bagarre per non andare in B, “colpa” di un Lecce che con Cosmi in panchina ha racimolato punti su punti, facendo “salire” drasticamente la quota salvezza, solitamente attestata sui 40 punti.

I fatti odierni: a Marassi per la 34° giornata, arriva il Siena, squadra che con i suoi 39 punti, è già ad un passo da una salvezza assolutamente meritata, e volendo anche sorprendente. Per i rossoblu l’occasione di tornare alla vittoria e prendere ossigeno in classifica è ghiotta. Il grifone parte bene, sfiora la rete, ma a segnare, alla prima occasione è la squadra toscana. Il Genoa crolla, e chiude sotto di tre reti il primo tempo. La ripresa si apre con la quarta rete bianconera. La curva Nord, cuore del tifo genoano non ci sta. Vengono lanciati dei fumogeni in campo, la partite viene immediatamente sospesa. Una grossa fetta si sposta verso la gradinata, e “invita” i giocatori a togliere la Maglia, non essendone degni “indossatori”. Marco Rossi, capitano dei grifoni prova a parlare con i capi-ultras. Le scene trasmesse dalla pay-tv rasentano il surreale. I giocatori cedono al ricatto, restano senza maglia, raccolte dallo stesso Rossi. I minuti passano, il calcio italiano prende un’altra sberla violenta. Sculli, altro idolo della folla di fede rossoblu, non ci sta, non toglie la maglia, e prova a dialogare con i capi-ultras. Arrampicandosi sulla parete che divide campo e spalti, parla con i leader, e non sappiamo come, li convince: si riprende a giocare, onde evitare altri guai per la squadra. Per la cronaca finisce 4-1, il Lecce pareggia a Roma, con la Lazio e resta terz’ultimo, ma ad un solo punto dalla squadra di Malesani.

Tanti i commenti, dei soliti benpensanti, dei soliti critici. La verità è un calcio italiano sempre più allo sbando, tra scommesse, partite truccate, doping, e potremmo continuare per un pò. Forse la verità è molto semplice: il calcio è umano, come tale fallibile, tendenzialmente “marcio”, ma anche meraviglioso, emozionante, tendenzialmente “onesto”. Condannare scene simili è il minimo, ma lasciamo fuori facili e banali moralismi, in fondo ognuno ha una semplice scelta da fare: seguire o meno. L’obiettivo dev’essere quello di far emergere maggiormente gli aspetti positivi di quello che resta uno sport assolutamente fantastico. Evviva il calcio!

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