Horst Faas muore all’età di 79 anni, è stato uno dei fotoreporter più celebri della storia e duplice vincitore del premio Pulitzer. Era malato da diversi anni a causa di una emorragia spinale che dal 2005 lo costringeva a stare 
su una sedia a rotelle. Faas è ricordato soprattutto per aver coperto la guerra in Vietnam dal 1962 al 1974, scattando le immagini più note del conflitto: come la bambina che corre nuda piangendo mentre dietro le sue spalle sono in corso i bombardamenti. Si battè con tutte le sue forze affinché questo scatto venisse pubblicato, insieme ad un’altra foto l’ “Esecuzione di Saigon” in cui il generale della polizia di Saigon , Nguyen Ngoc Loan, spara ad un prigioniero vietcong alla tempia. Ed è proprio per questi scatti che rimane ferito in prima persona, vincendo poi i premi più ambiti per la fotografia.
Di nazionalità tedesca Faas, incominciò la sua carriera a 21 anni diventando inviato nel sud-est asiatico, a 23 incominciò a lavorare per Associated Press in luoghi a rischio come la Cambogia, il Laos, il Congo e Bangladesh.
Ap, dove Fass ha lavorato per 50 anni, lo ricorda con la sua celebre frase all’atto in cui vinse il premio Pulitzer, la sua missione era: “registrare le sofferenze, le emozioni e i sacrifici sia degli americani che dei vietnamiti“. E’ grazie anche a lui se oggi abbiamo coscienza e sofferenza di questo popolo dilaniato dalla guerra e che racchiuderà in se il ricordo di un grande dolore.
