Degrado a Scampia: una discarica nell’autoparco ASIA

CronacaDegrado a Scampia: una discarica nell'autoparco ASIA

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I CITTADINI DENUNCIANO: si vive tra un fetore insopportabile e rumori provocati dai camion per la raccolta rifiuti. Scampia rischia di trasformarsi nella pattumiera della città, grazie alle scelte operate dalla giunta De Magistris, tese ad isolare ulteriormente le aree poste ai margini della città. L’ultimo mortale colpo inferto alla periferia nord, riguarda la volontà dell’amministrazione comunale di localizzare sul territorio del quartiere un impianto per il trattamento della frazione organica dei rifiuti. Con questa delibera della giunta comunale, si contribuisce a marginalizzare ulteriormente un’area priva di adeguati servizi commerciali, sociali ed economici.

A nulla sono valse le proteste di migliaia di cittadini contro l’istituzione di una presunta isola ecologica, oltre al mega parcheggio di automezzi dell’ASIA, ubicati a pochi passi dagli edifici e da alcuni istituti scolastici. Si tratta di mezzi della raccolta rifiuti sporchi e puzzolenti, che rendono maleodorante l’area circostante, trasformandosi in pericolosi veicoli per infezioni, vista la massiccia presenza di topi e ratti. Purtroppo, per Scampia è un momento difficile, basti pensare all’autoparco dell’ASIA, realizzato al centro di un lotto ad alta densità abitativa.

I residenti sono costretti a sopportare, per 24 ore al giorno, fetore e rumori provocati dai camion utilizzati per la raccolta dei rifiuti. E com’è dimostrato da numerose foto utilizzate per denunciare questa situazione, i rifiuti marciscono all’aria per giorni. A tale riguardo è da rilevare la posizione critica assunta dal consigliere comunale Antonio Fellico, che stigmatizza le scelte operate dalle amministrazioni comunali su Scampia, che hanno comportato un ulteriore isolamento del territorio rispetto al resto della città. In molti dimenticano che Scampia è un quartiere simbolo dell’Edilizia Residenziale Pubblica, vista l’alta concentrazione di strutture abitative e di prefabbricati pesanti, che a distanza di anni presentano gravi dissesti di natura statica.

Di contro, è mancato lo sviluppo di un’organica rete d’infrastrutture e servizi capaci di favorire un’adeguata integrazione sociale tra i residenti e i tanti extracomunitari trasferitesi nella periferia a nord di Napoli. Ma anche le scelte operate nell’ultimo ventennio, confermano questa triste tendenza: a Scampia nessun imprenditore decide di investire, mentre lo Stato provvede alla realizzazione di una casa circondariale e di numerosi campi Rom degradati e abbandonati. Non è un caso che la gran parte di supermercati ed ipermercati, sono sorti sulla fascia di confine tra Scampia e i comuni di Mugnano e Melito.
Ci troviamo di fronte a condizioni sociali che favoriscono solo il proliferare di attività illegali, come lo spaccio di droga, il rifiorire del contrabbando di sigarette, e fenomeni di prostituzione, anche minorile, lungo il tratto di via Roma Scampia, che collega la città alla fascia di comuni a nord di Napoli.

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