L’operazione ZTL nel centro di Napoli faceva sperare in un radicale cambiamento nel settore del trasporto pubblico locale. Dai verti dell’ANM e dal Sindaco giungevano rassicurazioni e promesse, poiché per la mobilità si apriva una nuova fase, per convincere i cittadini a lasciare le auto a casa o ai parcheggi comunali di interscambio.
Si trattava di una rivoluzione per una città dove gli utenti “mettono radici” alle fermate, in attesa dell’ arrivo del “carro bestiame” che li porti in ufficio, a scuola o a casa. L’innovazione varata da Comune e ANM si chiama C55, nuova linea varata da circa un anno, che copre un percorso all’interno del centro cittadino, attraversando in gran parte la ZTL. All’inizio erano previste partenze ogni cinque minuti, un vero toccasana per i cittadini incattiviti dalle lunghe attese alle fermate.
Purtroppo, l’incantesimo svanisce dopo qualche settimana, e le attese per questo bus sfiorano o superano i venti minuti. Allo stazionamento di piazza Cavour, nei pressi della stazione del metrò, si notano due o tre autobus fermi, con operatori ANM intenti a chiacchierare. Inutile chiedere quando il bus parte, da parte degli autisti solo risposte sconcertati, e tanta cattiva educazione, soprattutto nei confronti degli anziani.
Atteggiamenti che confermano la scarsa professionalità di una parte del personale ANM, intenti a guidare l’autobus mentre parlano al telefonino, mettendo a rischio la sicurezza dei passeggeri. Non è certo questo il modo per convincere i napoletani a lasciare l’auto a casa, e una cosa è certa, il sindaco non si rende conto, o fa finta di non sapere, di quello che accade in città. Autobus superaffollati, corse saltate, attese alle fermate che superano i trenta minuti, e ora anche il metrò collinare dà il suo contributo con corse saltate e porte del treno che non si possono chiudere per la massiccia presenza di utenti sulla banchina e nel vagone.
Nessuno è contro le manifestazioni internazionali come l’America’s Cup, ma giunta e sindaco pensino un po’ di più all’ordinaria amministrazione, facendo fronte alle richieste dei cittadini penalizzati e maltrattati in una città ancora in attesa di una svolta che tarda a venire. Carmine Zamprotta