OLIMPIADI 2012 – Ingiustizia a Londra 2012. Nella boxe il nostro atleta Roberto Cammarelle è stato scippato di un oro meritatissimo, dalla decisione discutibilissima dei giudici, che hanno premiato l’idolo di casa, il britannico Anthony Joshua.
Diciotto pari il verdetto finale, ma per preferenza la vittoria è stata assegnata al britannico.
Il nostro oro di Pechino parte fortissimo, e chiude 6-5 il primo round, un punteggio che non rispecchia quanto visto sul quadrato. Il 32enne di Cinisello Balsamo, lucano di origine, non si ferma e chiude la seconda frazione 7-5, con quindi tre colpi di vantaggio sul britannico di colore. Il terzo round è il meno bello, e il britannico prova a reagire, e chiude 8-5, impattando 18-18. Preferenza, vittoria e oro per il britannico.
Non è la prima volta che il pugilato si caratterizza per scelte discutibili da parte dei giudici, basti ricordare l’olimpiade di Seul del 1988. Non sono un esperto di questo sport, ma la superiorità del nostro pugile è apparsa netta, ma in fondo lo spirito olimpico impone di saper accettare la sconfitta, seppur ingiusta e contestabile.
Per il supermassimo Cammarelle resta la soddisfazione di aver vinto un argento olimpico, che si aggiunge al bronzo di Atene 2004, e all’oro di Pechino di 4 anni fa.
Va detto che vista la scelta discutibile dei giudici, l’Italia ha presentato ricorso ufficiale.
Per la boxe azzurra bottino di tutto rispetto, 2 argenti, quello amaro di Cammarelle, e quello di Clemente Russo, e il bronzo di Mangiacapre.
Per il medagliere azzurro è la medaglia numero numero 27, 8 ori, 8 argenti, 11 bronzi.