Siria: ad Aleppo l’esercito pronto all’offensiva finale

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SIRIA- La battaglia per Aleppo, seconda città della Siria, è ormai pronta. Le forze regolari dell’esercito siriano sono pronte a sferrare l’offensiva finale. Ventimila soldati circondano la città, in attesa dell’ordine dell’assalto. L’obiettivo dell’esercito del presidente Assad è liberare la capitale del nord, dagli insorti dell’Esl, l’esercito libero, arroccati nella città patrimonio dell’umanità dell’Unesco dal 1986.  Il quartiere Salaheddin è sotto bombardamento, e diversi combattimenti si segnalano ai piedi della cittadella storica, il monumento più conosciuto di Aleppo, che con i suoi quasi due milioni di abitanti, è la più popolosa città della Siria.

Una fonte della sicurezza siriana, ammette che i ribelli stanno ricevendo rinforzi, e afferma:«la battaglia per Aleppo non sarà breve perché per mandare via i terroristi sarà necessario combattere strada per strada»

A Damasco non si registrano scontri, dopo una giornata di violenze, culminata con il rapimento di 48 pellegrini iraniani, che avevano da poco concluso la visita al santuario di Sayyda Zaynab, uno dei principali luoghi di culto sciita della capitale siriana. Teheran, secondo la tv di stato iraniana, ha chiesto aiuto alla Turchia e al Qatar per la liberazione dei 48 pellegrini, tra cui secondo gli insorti siriani, vi sono anche dei pasdaran, i “guardiani della rivoluzione”.

Hillary Clinton, segretario di Stato americano, sarà a Istanbul l’11 agosto, per colloqui sulla crisi siriana. La Turchia, dove intanto è fuggito l’astronauta siriano Ahmed Faris, continua a svolgere un ruolo cruciale nella delicata questione siriana.

Turchia che intanto torna a fare i conti con i separatisti curdi del Pkk. Secondo il governatore locale, citato dall’agenzia Anatolia, combattimenti tra l’esercito turco e i separatisti curdi ai confine con l’Iraq, nel sud-est del paese, hanno causato 19 morti, 6 soldati, due guardie municipali e 11 militanti curdi. Nella provincia di Hakkari, regione a maggioranza curda, un attacco dei miliziani del Pkk ad una postazione dell’esercito ha provocato il ferimento di 15 soldati.

E nella regione mediorientale le violenze non sono circoscritte alla Siria. Notizie di violenza anche dalla Striscia di Gaza, dove un palestinese appartenente a un gruppo radicale islamico è stato ucciso da un missile israeliano, presso Rafah. L’attacco è stato confermato dall’esercito israeliano, che non ha fornito altri particolari.

Non solo il medio oriente propriamente detto però,  torna a far parlare di se anche l’Afghanistan. Nella regione di Bamiyan, nel cuore del paese asiatico, due soldati neozelandesi sono stati uccisi e 6 feriti, in un attacco portato avanti da un gruppo di ribelli. Sono 7 i soldati del paese oceanico ad aver perso la vita in Afghanistan. 

A Konar, regione orientale afghana, al confine con il Pakistan, ucciso il responsabile locale di Al Qaeda, da un blitz aereo della Forza internazionale di pace.

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