4 novembre: Monti in Afghanistan e Napolitano omaggio all’altare della patria

Politica4 novembre: Monti in Afghanistan e Napolitano omaggio all'altare della patria

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In occasione del giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate che cade appunto il 4 novembre, il presidente della Repubblica ha deposto questa mattina una corona all’Altare della Patria, e il premier Mario Monti è arrivato a sorpresa in Afghanistan dove ha visitato il contigente italiano nella base Isaf di Herat. Il premier si è recato a Kabul per un incontro bilaterale con il presidente afghano Hamid Karzai. La visita, ovviamente, per ragioni di sicurezza è stata segreta. Questo è il secondo incontro che avviene fra i due, dopo quello del 26 gennaio scorso, quando a Roma fu firmato l’accordo sul partenariato e la cooperazione di lungo periodo fra l’Italia-l’Afghanistan.

Oltre a deporre la corona per celebrare l’anniversario del 4 novembre, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, accompagnato lungo la scalinata della tomba del Milite Ignoto dai presidenti del Senato Schifani, della Camera Fini, e il ministro della Difesa Di Paola ha lasciato il seguente messaggio:

Nella ricorrenza del 4 novembre, ricordiamo il 94 anniversario della vittoria nel primo conflitto mondiale e, con essa, celebriamo l’Unità d’Italia e le sue Forze Armate. Questa mattina, all’Altare della Patria, renderò omaggio al Sacello del Milite Ignoto e rivolgerò il mio commosso pensiero a tutti coloro che sono caduti per la libertà e la prosperità del nostro Paese. Assistiamo in questi anni al succedersi di eventi di portata storica ed a straordinarie trasformazioni in ogni settore della vita umana che investono drammaticamente gli assetti istituzionali, economici e sociali a livello locale e globale. Il prepotente e subitaneo affacciarsi sugli scenari del pianeta delle esigenze e delle capacità competitive di immense moltitudini di uomini e donne, finora rimaste latenti ed inespresse nel sottosviluppo, ci impone di affrontare e di vincere nuove, ardue sfide nel campo dell’economia, della sostenibilità ambientale, della giustizia sociale e internazionale. Dobbiamo farlo insieme, Paesi e cittadini, perché, di fronte alla crescente interdipendenza e alla complessità e comunanza dei problemi del XXI secolo, nessun singolo Stato è in condizioni di intervenire utilmente da solo. In tale prospettiva, le grandi organizzazioni internazionali – le Nazioni Unite, l’Unione Europea, l’Alleanza Atlantica – costituiscono i soli possibili strumenti istituzionali di intervento efficace e coeso degli Stati e vanno perciò costantemente migliorate, potenziate e valorizzate. Nel loro ambito, lo strumento militare assume un ruolo nuovo e cruciale. In un quadro di più limitate risorse finanziarie, condizione fondamentale per rendere politicamente e tecnicamente efficaci le Forze Armate nelle missioni internazionali e per garantire ad esse capacità di eccellenza è la progressiva integrazione con gli strumenti militari degli altri Paesi membri, in una struttura organizzativa e operativa

E infine vengono ricordati i due marò italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, che la stampa sembra aver dimenticato. Il ministro degli esteri Giulio Terzi li ricorda in un ‘Tweet‘: «Oggi onoriamo uomini e donne in divisa portatori di pace nel mondo. Due sono ingiustamente detenuti in India. Li riporteremo a casa». Ma un ‘Tweet‘ alle volte non basta…

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