A New York, il museo Moma (Museum of modern art) ha acquistato 14 videogames, dimostrando quanto l’arte possa essere realmente infinita. I criteri di selezione sono dovuti all’importanza storico-culturale, al design, alle qualità visive e al grande contributo nell’innovazione della tecnologia. Paola Antonelli, curatore del museo addetto all’architettura e al design, ha dichiarato che i videogames sono una forma d’arte perché considerati opere creative.
Il gioco è interazione. Il gioco è arte. Molti pensano che sia solo una perdita di tempo o una fase adolescenziale ma al Moma abbiamo la dimostrazione che così non è. L’arte è emozione e i videogames, sia vecchi che nuovi, sono capaci di trasportare in universi paralleli da visitare. L’arte è scoprire e così come la vita è una continua partita, un gioco tra vari livelli e mondi nuovi o già vissuti, semplicemente da ricordare. Al Moma, attraverso quest’iniziativa, verranno riportati alla luce tantissimi videogames.L’istallazione avverrà a partire da Marzo 2013 nella Galleria Philip Johnson.
Tra i videogames ci sono: Pac-Man (1980), Tetris (1984), Another World (1991), Myst (1993), SimCity (1994), Vib-ribbon (1999), The Sims (2000), Katamari Damacy (2004), EVE Online (2003), Dwarf Fortress (2006), Portal (2007), Flow (2006), Passage (2008), Canabalt (2009). A questi se ne aggiungeranno altri 26 tra cui: Spacewar (1962), Magnavox Odyssey (1972), Pong (1972), Snake (1997), Space Invaders (1978), Asteroids (1979), Zork (1979), Tempest (1981), Donkey Kong (1981), Yars’ Revenge (1982), M.U.L.E. (1983), Core War (1984), Marble Madness (1984), Super Mario Bros (1985), The Legend of Zelda (1986), NetHack (1987), Street Fighter II (1991), Chrono Trigger (1995), Super Mario 64 (1996), Grim Fandango (1998), Animal Crossing (2001) e Minecraft (2011).