Codice stradale: sarà obbligatorio soccorrere animali investiti

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6483-obbligo-soccorso-animaliIl Codice stradale con una nuova norma rende obbligatorio a chi investe un animale in strada di fermarsi per prestargli soccorso. Questo è quanto afferma il decreto attuativo del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti che entrerà in vigore dal 27 dicembre, in pieno periodo di viaggi di fine anno, pubblicato ieri sulla Gazzetta ufficiale n.289. La modifica del Codice stradale ora equipara lo stato di necessità di trasporto di un animale ferito a quello delle persone, prevedendo tra l’altro l’utilizzo di sirena e lampeggiante per ambulanze veterinarie e mezzi di vigilanza zoofila.

Il decreto ministeriale fissa anche le caratteristiche delle autoambulanze veterinarie, le cui attrezzature specifiche saranno individuate dal Ministero della Salute, la certificazione anche successiva dello stato di necessità di intervento sull’animale da parte di un veterinario e gli stati patologici che fanno scattare questo riconoscimento, ossia trauma grave, ferite aperte, emorragie, alterazioni e convulsioni.

Quindi non sarà più solo una questione di coscienza fermarsi per prestare soccorso ad un cane o ad un gatto ferito, ma  sarà un obbligo fissato dalla legge contenuta nel Codice stradale.
Soddisfatte naturalmente le associazioni che si battono per i diritti degli animali e tutti gli amanti degli amici a quattro zampe.
Gianluca Felicetti, presidente Lav, e Carla Rocchi, presidente nazionale dell’Enpa hanno commentato così le modifiche apportate al Codice stradale: «La norma ha preso atto del cambiamento del sentire comune sul dovere di prestare soccorso anche agli animali. Le sanzioni irrogate fino ad oggi per le violazioni sono state un esempio positivo per automobilisti e polizie locali. Nel decreto siamo riusciti a far inserire il pieno riconoscimento del privato cittadino che porta per dovere civico un animale incidentato in un ambulatorio veterinario, la necessità di intervento anche ai fini della tutela dell’incolumità pubblica e il pieno riconoscimento dell’attività delle Guardie zoofile. Ora le Regioni e i Comuni devono rafforzare i propri compiti di intervento già previsti da altre normative».

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