L’ottantenne Gino Bragaglia è stato ritrovato morto dal figlio sulla scala dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna da cui era scomparso in seguito al ricovero avvenuto alcuni giorni prima a causa di un malore.
L’anziano è stato ritrovato privo di vita, scalzo e in pigiama, accasciato sulla scala antincendio esterna del padiglione Albertoni dell’ospedale bolognese, a cui si ha accesso da una porta d’emergenza, non molto distante dal reparto di Medicina presso cui l’uomo era stato ricoverato. La Procura della Repubblica di Bologna ha avviato un’indagine contro ignoti per omicidio colposo e anche la direzione sanitaria dell’ospedale ha voluto aprire un’inchiesta per ricostruire la dinamica dei fatti.
Intanto sarà certamente l’autopsia a chiarire diversi particolari relativi alla morte dell’uomo. Infatti sarà necessario spiegare innanzitutto se l’anziano, cardiopatico, è morto per un peggioramento delle sue condizioni di salute causato da un’improvvisa esposizione al freddo e se la morte è sopraggiunta rapidamente o dopo ore. Nelle indagini di cui è responsabile il pm Domenico Ambrosino, sarà coinvolto anche l’ospedale al fine di accertare che siano state rispettate tutte le dovute misure di sicurezza.
I familiari intanto avanzano dubbi sul fatto che dopo la scomparsa dell’anziano siano state fatte tutte le ricerche possibili. Il figlio Danilo all’edizione bolognese di ‘Repubblica’ ha infatti detto: “Gli unici che lo hanno cercato per due giorni dalla mattina alla sera, nei padiglioni e nelle aree esterne, siamo stati io e un mio conoscente che era per caso in ospedale perchè assisteva un congiunto ricoverato in quegli stessi giorni”.
