Bologna: neonata ritrovata in un cassonetto. E’ grave ma è viva

CronacaBologna: neonata ritrovata in un cassonetto. E' grave ma è viva

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E’ il secondo caso di abbandono in condizioni disumane dall’inizio del 2013. Dopo la donna che ha partorito nella toilette di un McDonlad’s di Roma, adesso un bambina è stato ritrovata avvolta in un sacchetto all’interno di un cassonetto della spazzatura, in un vicolo nel centro storico di Bologna. Ad avvertire i soccorsi sono stati dei passanti attirati dai lamenti di un neonato provenienti proprio dal cassonetto, credendo, di primo acchito, fosse un animale. La piccola è stata così trasportata all’ospedale Sant’Orsola in gravi condizioni ma sembrerebbe non essere in pericolo di vita.

Intanto la polizia è sulle tracce di colei che si è macchiata del gesto inumano. Infatti nel sacco in cui è stata ritrovata la bambina vi erano anche dei pezzetti di carta, e tramite questi ritrovamenti, con i rilievi delle impronte digitali, si cerca di risalire a dei particolari che diano una mano ad identificare la donna. Gli investigatori ipotizzano che si tratti di qualcuno che abiti o graviti nel luogo dell’abbandono. Nel frattempo si visionano tutti i filmati delle telecamere pubbliche e private insieme alle testimonianze delle persone che avrebbero potuto notare qualcosa di sospetto per ricostruire l’accaduto.

Ulteriori indagini avvengono alla vicina sede della Caritas. Tuttavia, per la polizia, si tratta di tentato omicidio e non di semplice abbandono visto che la neonata era stata infilata in un sacco chiuso ermeticamente con una zip. Inoltre la piccolina era stata partorita da pochissimo, quindi supponiamo la scena agghiacciante. A parlare è il barista Michele Campaniello che ha avvertito i soccorritori dichiarando o all’ANSA: «Alle 12 ho parcheggiato l’auto nel garage per andare al lavoro: uscendo, ho sentito come dei guaiti, pensando che fosse un piccione o un cucciolo. Quindi ho aperto il cassonetto per vedere, poi la zip di questa busta ed è spuntato un lembo sporco di sangue, ho realizzato che era un bambino». Nonostante lo shock si è recato da un dipendente del vicino garage, Alberto Grossi, e i due hanno chiamato il 118, seguendo le istruzioni: hanno portato la piccola al riparo nel garage, attendendo l’ambulanza, senza toccarla. Il mezzo di soccorso è giunto in 3-4 minuti, raccontano i soccorritori. «E’ stata una cosa – dice il barista – bruttissima e bellissima allo stesso tempo. Per me chi l’ha buttata non voleva che venisse trovata, lì non passa quasi nessuno». «Ho il cuore che mi batte ancora a mille, anch’io ho avuto due bambini», dice Grossi. «Poco prima – ricorda – mi è sembrato di aver visto qualcuno avvicinarsi al cassonetto e buttare qualcosa, ma non ci giurerei».

Del caso, attualmente, se ne sta occupando il procuratore aggiunto Valter Giovannini, il quale dichiara: «Quanto è avvenuto è un atto di grande crudeltà. L’invito alla madre è di presentarsi al pronto soccorso per essere assistita, potendo ella stessa soffrire di postumi seri post-parto […] Solo una volta individuata la donna – continua Giovannini – si potrà valutare l’ipotesi di tentato infanticidio, che presuppone un totale stato di abbandono materiale e psicologico connesso al parto».

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