Un grave incidente è avvenuto ieri nel Trentino, alle 22.30, sulle piste del Cermis. Si contano sei turisti morti e due gravemente feriti.
Gli otto turisti, provenienti dall’Europa dell’Est avevano noleggiato una motoslitta con rimorchio, e intorno ai duemila metri di quota, tra Alberghi e il Doss dei Laresi, la motoslitta è precipitata in un dirupo per 100 metri. Il gruppo ha percorso nel buio una ‘pista nera‘ detta Olimpia 2. Il conducente russo si è salvato, anche se è stato proprio lui a perdere il comando del mezzo, finendo così per ribaltarsi a bordo pista, sfondando le reti di protezione e cadendo in una scarpata di cento metri. Le altre vittime che sono sbalzate sulla neve e sulle rocce sono sei in totale: quattro uomini e due donne. Attualmente gli altri due feriti sono stati trasportati all’ospedale di Cavalese e S. Chiara di Trento con l’elisoccorso.
Il gruppo, probabilmente, saliti ad alta quota, si trovavano in un rifugio per poi fare rientro nel proprio albergo. Purtroppo sono stati traditi dal buio della pista, mentre poco più in basso vi era una ‘pista rossa‘, ovvero illuminata. Tuttavia le ricerche dei soccorsi sono state rese più complesse dall’oscurità e dal fatto che le vittime sono finite oltre la pista innevata, dove non c’è neve ma solo rocce e bosco fitto.
Sul posto anche il presidente della Provincia di Trento – «Siamo profondamente scossi di fronte a questa tragedia e impegnati in prima linea nei soccorsi». Lo afferma il presidente della Provincia autonoma di Trento, Alberto Pacher, che si è recato personalmente sul posto e che in queste ore ha avuto anche un colloquio telefonico con il Commissario del governo, Francesco Squarcina, per concordare i necessari contatti con l’Ambasciata russa in Italia.
Queste, tuttavia, non sono le uniche tragedie del Cermis, ricordiamo infatti quella del 1998 che fece 19 vittime, dove un aereo dei marines si scontrò con un cabina della funivia. Ancora nel 1976 si registrano 42 morti, sempre a causa di una funivia, per il distacco di una cabina.
