Monte dei Paschi di Siena: parla Grilli

PoliticaMonte dei Paschi di Siena: parla Grilli

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MONTE-PASCHI-11-770x487Sul caso Monte dei Paschi di Siena, travolto dallo scandalo dei derivati, lunga audizione del ministro dell’Economia Vittorio Grilli, dinnanzi alle commissioni Finanza di Camera e Senato. Il ministro bocconiano annuncia sanzioni della Banca d’Italia, nei confronti del vecchio management della banca senese, guidato da Giuseppe Mussari. Grilli ha parlato di “pesanti rilievi e gravi carenze nella gestione della liquidità”, ricordando che l’azione sanzionatoria è “in fase conclusiva”.

Circa l’intervento dello Stato, l’inquilino di Via XX Settembre ha precisato che non può considerarsi “un salvataggio di una banca insolvente, ma un rafforzamento del capitale” come previsto dagli standard Eba, specificando che “non ha nulla a che fare con eventuali illeciti”.

Grilli precisa che la “situazione patrimoniale del MpS  è solida e le tensioni che lo hanno riguardata non producono effetti sul sistema bancario”. Il ministro infonde coraggio, ricordando che uno dei “punti forza dell’Italia è la riconosciuta solidità del sistema bancario. Le nostre banche hanno mostrato capacità uniche. Non sono necessari salvataggi. Non bisogna insinuare dubbi sulla solidità del sistema, non risponde a realtà. Neppure le vicende Mps modificano il quadro”, ma nel caso delle misure per la banca toscana si trattava di “limitare i rischi sistemici mettendo al sicuro il risparmio dei correntisti”, sottolineando che si tratta di “interventi a favore dei risparmiatori e non del management”

Grilli difende l’azione di vigilanza di Bankitalia, definendola “continua, attenta, appropriata e si è intensificata nel tempo”. Il ministro ha sottolineato che l’istituto centrale ha svolto “una intensa attività di vigilanza che ha consentito di individuare e interrompere comportamenti anomali“. Grilli ha ribadito che l’analisi di Bankitalia su Mpsè positiva le condizioni della banca non richiedono il commissariamento”, benché ci sia un’ “esigenza di monitoraggio”.

Sul caso Monte dei Paschi non cessano le polemiche politiche. Pesanti le accuse di Angelino Alfano, il segretario del PdL, parla “di un grande scandalo”, paragonando quest’ultima vicenda a quella che “travolse la sinistra alla fine dell’800 con la Banca Romana”. Il politico siciliano chiede “una commissione di inchiesta per sapere quanti derivati hanno in pancia gli istituti italiani per capire anche se esiste un rischio di contagio”. Sul premier dimissionario “Monti ha alzato la voce come un turista che arriva ora, ma chi ha ricoperto Mps di soldi? Né sinistra né Monti possono sottrarsi alle domande. Non può esserci un’altra vagonata di soldi, a prescindere dall’accertamento delle responsabilità”. L’ex Guardasigilli  chiede a Grilli di spiegare “che differenza c’è tra Tremonti bond e Monti bond. L’impegno che c’era a finanziare le piccole imprese non c’è più”.

Si dice favorevole ad una commissione su Mps, Pierluigi Bersani, il segretario del Pd: “Non ho nessun problema, ci vorrebbe una verifica parlamentare sui derivati, su questi meccanismi finanziari.Perché c’è il caso Mps e in più generale l’andamento della finanza. Bisogna vedere come vengono tali meccanismi che vanno messi sotto controlli. Lo diciamo da un pezzo”.

Contrario invece Casini, leader dell‘Udc “lo, da ex presidente della Camera sono sempre stato contrario, e l’ho sempre detto, alla proliferazione di commissioni di inchiesta che prefigurano la riproposizione di scontri politici e rischiano di essere depistatorie rispetto all’autorità giudiziaria”.

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