E’ morto Franco Califano, il poeta di ‘Tutto il resto è noia’

PRIMO PIANOE' morto Franco Califano, il poeta di 'Tutto il resto è noia'

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franco-califano-è-mortoFranco Califano, cantante nato a Pagani, in provincia di Salerno, e cresciuto tra Milano e Roma, si è spento nella sua casa di Acilia. Nato nel 1938, aveva 74 anni ed era noto che da tempo combatteva una malattia. Solo pochi gorni fa, il 18 marzo, si era esibito al Teatro Sistina di Roma.

Questa è la seconda tragica scomparsa della giornata. Dopo Enzo Jannacci, il celebre cantautore di ‘Vengo anch’io‘, morto ieri sera, oggi, il cantante ‘filosofo‘, insignito della laurea ad honoris causa in ‘Filosofia‘ dall’università di New York “per aver scritto una delle più belle pagine della Canzone Italiana” con il testo ‘Tutto il resto è noia‘, dice addio alla vita terrena lasciandoci un baule di bellissime canzoni. Ha scritto infatti testi per Mia Martini ‘Minuetto‘, Ornella Vanoni ‘La musica infinita‘, ‘Una ragione in più‘. Ancora per Peppino di Capri ‘Un grande amore e niente più‘, con il quale vinse il Festival di Sanremo nel 1973. Scrisse canzoni per Edoardo Vianello e Wilma Goich, Mina e Loretta Goggi.

Franco Califano era tuttavia in piena attività e si preparava anche ad un mini tour, ma la malattia ha avuto la meglio. Gino Giaretta, suo pianista, ha raccontato che: «Fino all’ultimo giorno non ha smesso di cantare e di scrivere canzoni Il Maestro – continua – stava per partire per un ‘mini tour’ con accompagnamento di pianoforte, batteria, chitarra e contrabbasso. Era entusiasta di questa nuova avventura. Avremmo dovuto suonare il 4 aprile a Porto Recanati e, pochi giorni dopo, avevamo un appuntamento in sala di incisione ad Avezzano. Stasera, all’improvviso, la notizia della sua morte. Siamo tutti increduli. Si è chiuso per noi un’era».

Fiorello invece parla della sua rinascita artistica proprio con il maestro durante la trasmissione ‘Stasera Pago io‘: «Questa notizia di Franco mi ha lasciato basito, senza parole. Ieri Enzo Iannacci, oggi Franco Califano: una Pasqua da dimenticare per noi che facciamo questo mestiere. Sono due persone inimitabili, due artisti unici. Ma con Califano eravamo anche molto amici, ci volevamo proprio bene».

Anche Paolo Bonolis volge a lui un pensiero: «Mi dispace profondamente. Credo che non abbia terminato così come aveva iniziato. Credo che l’epilogo non sia stato all’altezza di come aveva iniziato: ha vissuto come un grandeur ma gli ultimi anni sono stati molto pesanti per lui. Quando l’ho frequentato ho capito che era un uomo di cuore. Ma ha vissuto oltre i limiti e questo non ti viene mai perdonato. Se non metti la divisa della persona perbene vieni additato a volte anche oltre il lecito. Credo che questa morte sia un sollievo per lui».

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