Berlusconi e il Pdl mirano alla realizzazione di una sorta di governo di unità nazionale proponendo un accordo che Bersani ha escluso decisamente. Il Pd vuole, invece, un’intesa per l’elezione di un Capo dello Stato in maggioranza condiviso allo scopo di attuare le poche riforme urgenti. Fino alle sette di ieri sera l’intesa sembrava impossibile. Bersani aveva ribadito il suo no al governissimo. Ad un tratto arriva però, uno sprazzo di luce che lascia intravedere un’apertura tra i due blocchi politici. Il Cavaliere interviene inaspettatamente in diretta durante il Tg4 e dopo aver tracciato un breve commiato per Margaret Thatcher, quasi alla fine del collegamento, annuncia l’incontro con Bersani. “Finalmente l’onorevole Bersani si è aperto e si è reso disponibile a un incontro. Solo la data non è stata ancora fissata.” ha annunciato Berlusconi.
Il Paese si trova in un momento di grave crisi sotto diversi punti di vista, un governo stabile serve e anche il prima possibile. L’incontro tra i due leader politici dunque avverrà grazie certamente al Cavaliere, ma anche grazie alle sollecitazioni più o meno esplicite di Napolitano che ieri ha elogiato le larghe intese del ’79. Il Capo dello Stato è intervenuto al Senato ad un convegno per il ventennale della scomparsa di Gerardo Chiaramonte, storico dirigente del Pci noto anche per essere stato uno degli artefici del famoso “compromesso storico”, il patto Moro-Berlinguer che segnò la svolta negli anni Settanta, rivolgendo un chiaro messaggio di sollecitazione per una collaborazione al governo ai partiti. “Allora ci volle coraggio in quella scelta inedita di larga intesa” ha detto Giorgio Napolitano elogiando la scelta di collaborare del Pci e la Dc dinanzi a un Paese in grave difficoltà. Il Capo dello Stato non ha risparmiato neanche un riferimento a Beppe Grillo. “Certe campagne che si vorrebbero moralizzatrici in realtà si rivelano nel loro fanatismo negatrici e distruttive della politica.” L’incontro tra Berlusconi e Bersani avverrà probabilmente giovedì o venerdì, ma indipendentemente dal quando ciò che conta è cosa produrrà.
