Protesta in Grecia per la chiusura della tv pubblica. Tantissime persone sono scese in strada ad Atene e Salonicco martedì sera per protestare contro la chiusura della tv pubblica greca Ert, la Radiotelevisione di Stato.
Il governo durante la stessa giornata di martedì ha fatto un pubblico annuncio senza alcun tipo di preavviso, riferendo la chiusura della Ert. In effetti si è parlato di risparmio. La tv pubblica costituirebbe infatti uno spreco. La decisione rientra nell’ambito delle privatizzazioni delle aziende statali volute e avviate dalla Troika Ue-Bce-Fmi in Grecia in virtù dell’attuazione di un piano di aiuti per la forte crisi economica del Paese. I 2.800 dipendenti che lavoravano alla Ert sono stati licenziati anche se è stato annunciato, l’azienda riaprirà con un numero ridotto di dipendenti. Intanto all’oscurarsi della tv alle ore 23:00 di martedì è scoppiata la protesta.
Oggi sciopero generale di 24 ore in Grecia convocato dai sindacati del settore pubblico e privato contro la chiusura della tv e radio Ert. “La chiusura delle trasmissioni della Ert equivale ad un colpo di stato”. Queste le parole della Confederazione Generale dei Lavoratori di Grecia (Gsee), uno dei più importanti sindacati del Paese. Da stamane sono in sciopero i giornalisti, i tecnici e tutti i dipendenti di tv e radio e domani toccherà agli esponenti della carta stampata. L’Ue è intanto intervenuta per chiarire che la decisione della chiusura della tv non proviene da Bruxelles tuttavia ha affermato che ‘‘la decisione deve essere vista nel contesto dei grandi e necessari sforzi delle autorità greche per modernizzare l’economia, che comprendono l’efficienza e l’efficacia del settore pubblico‘‘.