AVELLINO – Si è trasformata in tragedia il ritorno da una tranquilla gita domenicale. Un pullman sulla A-16 Napoli-Canosa, tra Monteforte Irpino e Baiano, in provincia di Avellino, ha fatto un volo da un’altezza di 30 metri. Sull’autobus vi erano 48 passeggeri, e 39 sono le vittime. Il bilancio è grave e tuttavia ancora provvisorio in base al numero dei corpi esanime presenti nella palestra della scuola Don Bosco, nella camera mortuaria nell’ospedale di Solofra, e in quella dell’ospedale di Avellino.
La scena – racconta il fotografo dell’Ansa, Cesare Abbate – è tragica. Sulla strada ci sono auto distrutte, almeno una decina. Persone lievemente ferite e giù, dal cavalcavia dove è avvenuto l’incidente, l’immagine della tragedia: una trentina di corpi coperti da lenzuola bianche allineati ai bordi della strada provinciale
Ma oltre i passeggeri si registrano altre vittime provenienti da altre vetture che si sono scontrate contro il bus.
DI CHI E’ LA COLPA? – Il pullman era partito da Telese Terme e avrebbe dovuto raggiungere Giugliano, in provincia di Napoli. In base alle prime ricostruzioni, dopo che i Vigili del Fuoco sono intervenuti estraendo i corpi dei passeggeri dalle lamiere, sembra che ci sia stato un problema ai freni, che prima di precipitare avrebbe travolto alcune auto incolonnate prima di sfondare il guard rail e precipitare nella scarpata. Il vicesindaco di Monteforte Irpino, Costantino Giordano, che ha trascorso tutta la notte sul luogo dell’incidente ed è proprietario di un’autofficina e rivendita e riparazione di pneumatici fornisce però un dettaglio in più: ‘Ho visto l’autobus e aveva i pneumatici consumati’. Ed è proprio sulle ruote dell’autobus che vertono le indagini. Gli occupanti di un’auto che viaggiava dietro al pullman hanno riferito di un’esplosione del pneumatico posteriore sinistro, con il cerchione che si è poi staccato dall’asse. A quel punto il pullman è diventato ingovernabile. Un’altra ipotesi riguarda invece un malfunzionamento dei freni dell’autobus che non sarebbe per questo motivo riuscito a rallentare, colpendo le auto in coda.
L’INCHIESTA – La Procura della Repubblica di Avellino ha subito aperto un fascilo d’indagine sull’incidente per omicidio colposo plurimo: il procuratore Rosario Cantelmo, che ha trascorso parte della notte sul luogo dove è precipitato il pullman, attende un rapporto dettagliato dalla Polstrada di Avellino sulla dinamica e sulle possibili cause. In prima battuta sembrava che il pullman abbia dovuto effettuare fare una manovra in extremis per evitare una colonna di auto bloccata da un altro incidente, ma molti aspetti restano da chiarire, come la velocità del mezzo in un tratto in discesa che presenta un’ampia curva, dalle condizioni d’uso del veicolo, fino a quelle psico-fisiche dell’autista, morto assieme ad altre 37 persone e su cui sarà eseguita in giornata l’autopsia. La Polstrada precisa che sul luogo dello schianto non ci sono segni di frenata. Ci sono feriti anche tra gli occupanti delle auto. Due bambini sono ricoverati in gravi condizioni all’ospedale Santobono di Napoli. Altri hanno riportato lievi traumi.
SEQUESTRATI IL BUS E I DOCUMENTI – Tutti i documenti a bordo del veicolo sono stati sequestrati, compresa la registrazione del cronotachigrafo, una sorta di scatola nera dei mezzi pesanti, il pullman precipitato sulla A-16.
STORIE DI DOLORE NELLA TRAGEDIA – Si tratta della famiglia Del Giudice di Pozzuoli. Questa mattina il nonno chiamato a riconoscere due cadaveri nella lista dei 28 puteolani morti nell’incidente, ha fatto il nome di una nipote invece dell’altra, ed è dovuto tornare a formalizzare l’atto nella palestra della scuola ‘Aurigemma’ di Monteforte Irpino dove, dopo il via libera della Procura irpina inizierà il trasferimento delle salme. Antonio Del Giudice, di 51 anni, è morto nell’incidente del pullman, e così la figlia Silvana di 22 anni. L’anziano nonno aveva invece riconosciuto Silvana come la 16enne Simona Del Giudice che invece è viva anche se
versa in gravi condizioni dopo l’incidente.