John Lennon, 8 dicembre 1980: 35 anni senza di te

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John Lennon è un mito, una leggenda, un’icona intramontabile. Musicista eclettico, personaggio dal forte carisma e dall’impatto mediatico unico, prima con i Beatles e poi da solista ha segnato un’epoca, non solo a livello musicale.

John Lennon, 8 dicembre 1980: 35 anni senza di te

John Winston Ono Lennon, nato a Liverpool il 9 ottobre 1940 con il nome di John Wiston Lennon  è stato un cantautore, polistrumentista, paroliere, attivista e attore cinematografico britannico.
Membro fondatore dei famosissimi Beatles, dal 1962 al 1970 è stato compositore e cantante del gruppo in coppia con Paul McCartney con cui ha formato una delle più importanti partnership musicali di successo della storia della musica del ventesimo secolo, scrivendo alcune tra le canzoni più famose della storia del Rock and roll. È il cantautore di maggior successo nella storia delle classifiche inglesi seguito da McCartney.
Lennon è stato posizionato al 5º posto nella lista dei 100 migliori cantanti secondo Rolling Stone, I Feel Fine, Strawberry Fields Forever, Imagine e Instant Karma! sono considerate le sue migliori canzoni.Si trova inoltre al 55º posto della lista dei 100 migliori chitarristi secondo Rolling Stone.

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Nel 2002, in un sondaggio della BBC sulle 100 personalità britanniche più importanti di tutti i tempi, si è classificato ottavo.
Terminata l’esperienza con i Beatles, John Lennon fu anche musicista solista, autore di disegni e testi poetici, nonché attivista politico e paladino del pacifismo.
Questo gli causò non pochi problemi con l’FBI, che per lungo tempo spiarono tutte le sue attività e quelle della moglie Yoko Ono, considerandolo un sovversivo e rifiutandogli più volte la Green Card.

Poche settimane dopo l’uscita del disco intitolato “Double Fantasy“, a Nerw York la sera dell’8 dicembre 1980 alle 22.51, al termine di un pomeriggio trascorso al Record Plant Studio, mentre Lennon si accingeva a rincasare con la moglie e si trovava di fronte all’ingresso del Dakota Building (il lussuoso palazzo in cui risiedeva, sulla 72ª strada, nell’Upper West Side a New York), un venticinquenne di nome Mark Chapman esplose contro di lui cinque colpi di pistola colpendolo quattro volte (il quinto colpo non andò a segno) mentre esclamava: «Hey, Mr. Lennon». Uno dei proiettili trapassò l’aorta e Lennon fece in tempo a fare ancora qualche passo mormorando «I was shot…» [Mi hanno sparato] prima di cadere al suolo perdendo i sensi. Soccorso da una pattuglia di polizia, Lennon perse conoscenza durante la corsa verso il Roosevelt Hospital, dove fu dichiarato morto alle 23.07.
Chapman per anni fu un fan dei Beatles, e di Lennon in particolare: nella sua ossessione, arrivò al punto di sposare una donna americana di origine giapponese che gli ricordava Yoko Ono. Col tempo si convinse che Lennon aveva tradito gli ideali della sua generazione e si sentì investito della missione di punirlo.
Il corpo di Lennon fu cremato e parte delle sue ceneri sparse nell’oceano Atlantico e non si hanno notizie di una vera tomba dell’artista.

Non ho paura di morire, sono preparato alla morte perché non ci credo. Penso che sia solo scendere da un’auto per salire su un’altra”.
(John Lennon, 1969)

Non rimpiango niente di quello che ho fatto, davvero, a parte forse di aver ferito altre persone. Non rinnego niente”.
(John Lennon, 1971)

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