Marianna Fabozzi, la compagna di Raimondo Caputo, ritenuto il presunto assassino e pedofilo della piccola Fortuna Loffredo, violentata e uccisa nel mese di giugno del 2014 nel Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli, pare che abbia appena tentato il suicidio in carcere.
La donna è stata ammanettata dopo aver violato gli arresti domiciliari. La donna ha tentato di togliersi la vita poco dopo essere rientrata nel carcere di Pozzuoli, appena dopo l’udienza conclusiva dell’incidente probatorio.
La donna è attualmente ricoverata presso il centro sanitario del carcere femminile per scontare la sua condanna. In base alle prime indiscrezioni pare che la Fabozzi abbia tentato di impiccarsi in bagno. Utilizzando un lenzuolo, lo ha attorcigliato alla gola formando un cappio. A salvarla è stato il tempestivo intervento della polizia penitenziaria.
Marianna Fabozzi ha solo 26 anni ed è già accusata di concorso in abusi sessuali per non aver denunciato le violenze che venivano fatte alle figliolette dal suo compagno, Raimondo Caputo, padre “adottivo” delle bambine. E’ inoltre imputata nelle indagini per l’omicidio del figlio di 3 anni, Antonio Giglio, deceduto nelle stesse circostanze di Fortuna Loffredo, un anno prima, quel maledetto 27 aprile 2013, nel Parco di Caivano, dalla medesima palazzina.