Dopo 5 anni di distanza dalla condanna per la strage di Erba a parlare è Azouz Marzouk, il padre che in quella carneficina perse moglie e figlio, il piccolo Youssef.
Le sue parole faranno molto discutere perché riguardando i due condannati per la morte della moglie Raffaella Castagna, il figlio, la suocera, Paola Galli e la vicina Valeria Cherubini e il suo cane. Il 3 maggio 2011 la Suprema corte di Cassazione di Roma ha riconosciuto colpevoli i vicini di casa, i coniugi Olindo Romano e Rosa Bazziz.
Azouz Marzuk, che dopo la perdita della famiglia è ritornato in Tunisia, dove oggi fa il fotografo per matrimoni, ha recentemente dichiarato a Telelombardia: “Olindo e Rosa non c’entrano col delitto“, prosegue: “Non sono convinto di tutto il processo. Ancora ho dei dubbi, secondo me gli assassini sono ancora fuori. La mia vita è iniziata in salita ed è rimasta in salita. […] Ci sono dei punti che non sono chiari, quindi a uno gli viene il dubbio. Io vorrei togliermi questi dubbi“.
Per il vedovo Marzuk ciò che non è chiara è la testimonianza dei Vigili del fuoco: “Sentivano Valeria Cherubini che gridava ‘aiuto! aiuto!’ e il medico legale dice che il taglio che ha sullagola non le permette nemmeno di parlare. Quindi c’è qualcosa che non va anche lì“.
Ma non è finita qui visto che ha dubbi anche sugli indumenti di Youssef che sono stati analizzati: “Sento che c’è qualcuno che ci sta ostacolando. Se uno veramente si sente onesto, di aver fatto il suo lavoro bene, non gli cambia niente fare gli esami sui vestiti di Youssef, su quel famoso pelo che è stato trovato. Potrebbe essere dell’assassino“.