Il problema dei rifiuti a Napoli, il primo cittadino: regia dietro roghi e blocchi

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Sin dal suo insediamento, il nuovo sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, si è impegnato nel problema 'rifiuti' che sta uccidendo l'aria della città partenopea e la salute di tutti i suoi abitanti.

Il problema non lo può risolvere ne in 5 giorni, come aveva promesso, e ne mai se continua a trovare ostilità e se Regione e amministrazioni locali non collaborano. Visto che comunque si trova in una strada difficile e tortuosa, in quanto si parla di un problema e di una pessima gestione che va avanti da anni. Ci sarà quindi il Governo che tramite le parole del premier Silvio Berlusconi, promette di arrivare ad un provvedimento straordinario entro la prossima settimana.

 

De Magistris, tuttavia dice che Napoli può farcela da sola, e tramite la sua pagina ufficiale di Facebook, invita il presidente del Consiglio a promulgare un decreto che consenta il trasferimento dei rifiuti in altre regioni. E' una prassi di emergenza obbligatoria prima che si scateni un'epidemia. Non si può arrivare ad una soluzione in queste condizioni.

 

Il comune lavora 24h su 24, ma tutto si scontra con la Regione e inoltre le società della raccolta dei rifiuti mettono a disposizione non solo pochi mezzi, ma si limitano a spostare i rifiuti dalle strade ai marciapiedi.

Dall'avvento 'De Magistris', il problema della Camorra è più tangibile che mai. Il nuovo sindaco non scende a compromessi e fa di tutto per realizzare qualcosa di trasparente, ecco perché ci troviamo in questa situazione. E' vero la questione non è grave, ma devastante, e sempre meglio che affidare all'illegalità il traffico dei rifiuti come lo stoccaggio in cave e buche ricoperte da detriti e terra.

 

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Non pretendiamo la risoluzione in un giorno se si vuole procedere con la carta della lealtà. Tutti si lamentano e 'vogliono', ma non lo sanno che la Camorra edifica dove i contadini hanno trattato la terra e allevano anche il bestiame, luoghi dove il tasso di mortalità per il cancro è elevatissimo. Fa ridere come la Camorra sia la prima ad organizzare i roghi 'antimonnezza' per le vie di Napoli sperando di far pressione psicologica al sindaco di Napoli. Il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, è la prima a dichiarare: "Chi appicca il fuoco compie un delitto contro l'ambiente e la salute dei cittadini".

 

 

Ma De Magistris è un osso duro e non molla:

 

"Diversi ambienti vogliono che Napoli resti sotto la spazzatura. Mi sembra evidente guardando quel che il governo non ha fatto. Perché? O vogliono la vera e propria emergenza per specularci sopra politicamente, o rispondono ad altri interessi poco leciti. Un ciclo corretto dei rifiuti porta occupazione, risparmio, soluzione del problema. A qualcuno non piace. La Lega c’entra fino a un certo punto. Se il governo approva il decreto, la spazzatura di Napoli va nelle regioni del Centro e del Sud, che si sono già dichiarate disponibili ad accettarla, non in quelle del Nord."

 

La raccolta differenziata sembra possibile in tutta Italia tranne che a Napoli. Per fortuna il sindaco può contare sui propri cittadini che gli sono vicini. In molte zone sono sorti comitati autonomi per la raccolta differenziata, tra i quali spiccano disoccupati che si adoperano a ripulire spiagge e lungomare. Il porta a porta comunque si diffonde rapido. E in futuro si parla di un impianto di compostaggio.

 

Tuttavia ci sono alcuni indagati nell'inchiesta aperta dalla procura di Napoli per il reato di epidemia colposa. Lo conferma, rispondendo all'Ansa, il procuratore capo Giovandomenico Lepore, ovviamente senza aggiungere dettagli sull'identità degli indagati.

 

Il primo cittadino prosegue:

 

«È evidente che c’è una regia dietro i roghi e i blocchi stradali». «In ogni caso  l’inchiesta aperta dalla Procura di Napoli sugli eventuali responsabili dell’emergenza rifiuti è un fatto positivo. Ogni istituzione deve mettere in campo tutte le energie per verificare ciò che è accaduto, verificare se ci sono rischi, responsabilità, se c’è qualcuno che si mette di traverso. La magistratura faccia i suoi accertamenti».

 

«Da parte nostra c’è il massimo impegno, stiamo facendo tutto, anche più delle nostre competenze. Io continuo ad essere ottimista e fiducioso e anche i cittadini, pur indignandosi, devono essere fiduciosi. L’ho detto al Governo, al prefetto, alla Regione, alla Provincia, che noi puntiamo a superare la dipendenza da altri e che perciò oggi abbiamo bisogno di una legge e non di una carità. «Sono certo che insieme ai cittadini creeremo un ciclo di rifiuti rivoluzionario».

 

Continua: «La responsabilità ora più che mai pesa sulle spalle del premier. La disponibilità delle Regioni a prendere rifiuti c'è, spetta a Berlusconi fare il decreto sbloccaflussi ed evitare rischi per la salute dei napoletani».

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