Ipotesi germogli di soia all’origine dell’epidemia E. coli

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ROMA – Prima i cetrioli, adesso i germogli di soia. Secondo i media tedeschi, l'origine del batterio E.Coli, sarebbero proprio nella soia. La notizia, riportata da diversi siti di giornali tedeschi, arriva dalla Bassa Sassonia (nord ovest), uno dei laender tedeschi più colpiti dall'emergenza sanitaria, che ha visto già 18 vittime e oltre 2000 casi di contagio. L'agenzia di stampa Dpa cita fonti del circuito istituzionale della Bassa Sassonia. Non si è sbilanciato, ufficialmente, invece, in proposito, il portavoce del ministero dell'Agricoltura del Land, Gert Hahne. Intervistato dalla Faz, ha sostenuto che sia stato «identificato» un prodotto della terra che anche in passato ha provocato epidemie legate al batterio E.Coli. I germogli di soia, sarebbero stati in effetti anni addietro all'origine – spiega il quotidiano tedesco nella versione online – di una grave analoga epidemia in Asia. In Bassa Sassonia si sta procedendo da giorni all'analisi di oltre 130 prodotti alimentari. Quello sui germogli dovrebbe essere, evidentemente, il primo test risultato positivo.

2.163 CASI IN EUROPA Sale a 21 in Germania, 22 in tutta Europa, il numero dei morti dell'epidemia di Escherichia Coli, secondo i dati diffusi oggi dal Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc), che indicano in 2.263 i casi totali di contagio, 435 in più rispetto al precedente bilancio. In tutta l'Europa, secondo l'Ecdc, fino ad oggi sono stati rilevati 1.605 casi di Escherichia Coli Enteroemorragica (Ehec), 6 dei quali fatali, e 658 di Sindrome emolitico-uremica (Sue), 16 mortali. La stragrande maggioranza dei casi riguarda la Germania (627 Sue e 1.536 Ehec), per un totale di 2.163 (430 in più nelle ultime 24 ore. Ma l'Ecdc segnala anche quattro nuovi casi (Ehec) nel Regno Unito e uno in Danimarca. Le autorità sanitarie della Svezia, dopo la pubblicazione del bollettino dell'Ecdc, hanno comunicato un nuovo caso di Eech: in totale solo ora 47 (32 Eceh e 15 Sue).

Falso allarme a Firenze, una donna di 62 anni morta intorno alle 4.40 nella sua abitazione ha allarmato un po' tutti, ma in seguito all'autopsia si esclude qualsiasi correlazione tra la morte della persona in provincia di Firenze e la variante di Escherichia Coli.

NESSUN ALLARME IN LOMBARDIA Nessun particolare allarme, nè a Milano nè nel resto della Lombardia, per eventuali infezioni riconducibili al cosiddetto 'batterio killer' dell'epidemia che si sta diffondendo in questi giorni in Germania.

Falso allarme anche in Alto Adige, nessun caso confermato di infezione da nuova forma di Escherichia coli in Alto Adige. L'azienda sanitaria regionale smentisce la notizia, circolata in queste ore, di un primo contagio in Italia, relativo ad un turista tedesco ricoverato all'ospedale di Merano. «Non c'è nessuna emergenza», spiegano fonti interne all'Adnkronos Salute.

In Germania, invece, la situazione è al quanto allarmante. 2.163 I CASI – Sale a 21 in Germania, 22 in tutta Europa, il numero dei morti dell'epidemia di Escherichia Coli, secondo i dati diffusi oggi dal Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc), che indicano in 2.263 i casi totali di contagio, 435 in più rispetto al precedente bilancio. In tutta l'Europa, secondo l'Ecdc, fino ad oggi sono stati rilevati 1.605 casi di Escherichia Coli Enteroemorragica (Ehec), 6 dei quali fatali, e 658 di Sindrome emolitico-uremica (Sue), 16 mortali. La stragrande maggioranza dei casi riguarda la Germania (627 Sue e 1.536 Ehec), per un totale di 2.163 (430 in più nelle ultime 24 ore. Ma l'Ecdc segnala anche quattro nuovi casi (Ehec) nel Regno Unito e uno in Danimarca. Le autorità sanitarie della Svezia, dopo la pubblicazione del bollettino dell'Ecdc, hanno comunicato un nuovo caso di Eech: in totale solo ora 47 (32 Eceh e 15 Sue).

Cari Vegetariani ne dovrete fare a meno e rinunciare al vostro elevato apporto di proteine. In Italia sono vendute in buste, vassoi e in scatola. Ormai si eseguono anche coltivazioni casalinghe. Ma in Italia è possibili acquistare germogli di soia di produzione italiana, quindi al sicuro dalla contaminazione che è avvenuta sicuramente in Germania

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