Usa, licenziata dall’Abercrombie per non essersi tolta il velo

CronacaUsa, licenziata dall'Abercrombie per non essersi tolta il velo

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Hani Khan è il nome della ragazza californiana e mussulmana che vuole far causa a una delle più famose catene di abbigliamento del mondo, per le polemiche scattate in merito all'uso del velo islamico nell'ambiente di lavoro. Anche a New York è polemica, e il negozio in questione è l'Abercrombie and Fitch che da anni detta legge in materia di moda dei giovani, una catena d'affari con più di 100 negozi nei Paesi più importanti del mondo. A&F già recentemente aveva suscitato proteste a causa del look troppo sexy e spregiudicato nelle proprie campagne pubblicitarie. 

 

Hani è una ragazza che frequenta l'università, scienze politiche, e cercava un lavoretto per mantenersi gli studi, dopo che gli amici avevano trovato già lavoro nella stessa catena. Al primo colloquio si è presentata con il velo, e il capo del personale le disse che poteva continuare ad indossarlo purché scegliesse i colori della società.

 

Per i primi quattro mesi tutto sembrava filare liscio, almeno fino a quando Hani è stata nuovamente chiamata a colloquio da un capodistrestto dell'azienda che le ha chiesto di toglierlo in quanto non in linea con la loro immagine. La ragazza ha fatto presente che per motivi  religiosi non avrebbe potuto rinunciarci e che comunque non aveva mai avuto nessun tipo di problema.

 

Tuttavia l'azienda ha deciso lo stesso di licenziarla. La ragazza ha tentato varie volte di farsi assumere fin quando ha perso le speranze e ha deciso di denunciare l'A&F.

 

In America sono pochi i casi di questo genere. Come l'infermiera all'interno di un carcere non poteva portare il velo (hijab) perché ritenuto poco sicuro nei suoi stessi confronti in quanto qualche detenuto avrebbe potuto strangolarla. O ancora la poliziotta di filadelphia che avrebbe dovuto rinunciare al velo per rispettare il rigido codice della divisa che non consente qualsivoglia esposizione religiosa.

 

Il caso di Hani è un po' diverso, una ragazza non può essere oggetto di pregiudizio o comunque licenziata perché non è in linea con l'immagine spregiudicata della società per la quale lavora.

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