ROMA – CITTA' DEL VATICANO – "Io Galileo Galilei sodetto ho abiurato, giurato e promesso e mi sono obligato come sopra…". Il testo dell'abiura imposta a Galileo e firmata di suo pugno nel convento della Minerva a Roma il 22 giugno 1633. Ma dà tutto un altro effetto, dal vivo, vedere come la mano tremante di chi ha dovuto negare se stesso è stato costretto a firmare, ormai esausto. E lo stesso vale per la bolla di deposizione di Federico II firmata dal papa Innocenzo IV nel 1245 per mandar via l'imperatore prigioniero dei propri peccati e abbandonato da Dio.
Ma questi sono solo alcuni dei tesori in mostra a Roma, appartenenti all'Archivio Segreto vaticano che finalmente, in accordo con il comune della capitale, ha deciso di rendere pubblici. E' un diritto storico vedere questo materiale che i Musei capitolini ospiteranno da febbraio a settembre 2012, in occasione dei festeggiamenti per i 400 anni dalla fondazione dell'archivio creato da Paolo V nel Palazzo Apostolico. Saranno infatti selezionati circa 100 documenti.
La rassegna si intitolerà "Lux in arcana": e luce fu sui segreti o misteri che hanno sbizzarrito la fantasia di autori come Dan Brown e tanti altri imitatori del genere.
Ma in questo caso nulla di inventato, niente romanzi, ma 85 chilometri di scaffali e anni e anni di storia custoditi sotto il cortile della Pigna.
Un oceano di documenti che Sergio Pagano, prefetto dell'Archivio, confessa: "Ci lavoro da trentadue anni, lo guido da sedici, e posso assicurare di essere perfettamente ignorante delle fonti che vi sono custodite: in questo oceano di cultura di tutto il mondo, nato quando la Chiesa era al centro del mondo, si impara ogni giorno e ogni giorno può sempre saltare fuori qualcosa di nuovo"
Insomma i documenti in possesso del Vaticano fino al 1939… mmmh ma il materiale che scotta, quello più recente non è dato 'condividere'. Quindi si arriva "più o meno" (molto meno ndr) alla Seconda guerra mondiale e il pontificato di Pio XII. Niente rivelazione dell'atteggiamento di Papa Pacelli nei confronti della Shoah e monsignor Pagano spiega: "Esporre nella mostra solo alcuni documenti sulla questione sarebbe stato scorretto, un'operazione apologetica o furbesca"; conferma l'apertura di questi archivi ancora riservatissimi "fra tre-quattro anni – e prosegue – vi posso dire che per gli storici usciranno notizie molto ghiotte…"