La scrittrice ungherese Agota Kristof, è morta all'età di 76 anni a Neuchatel, in Svizzera. Nata nel 1935 nel piccolo villaggio di Csikvland, era fuggita con il marito e la figlia in Svizzera nel 1956 dopo la repressione dei moti di Budapest e l'invasione dell'Armata Rossa.
Ha incominciato a scrivere in francese nel 1978 e la 'Trilogia della città di K', pubblicata in Italia da Enauidi, l'ha portata la successo. Racconta la storia di due gemelli in un Paese occupato dalle forze straniere.
Nota per la sua prosa asciutta ma server, cominciò prima come drammaturga, poi poetessa e poi scrittrice, con la dura allegoria sulla guerra composta da tre libri 'Il grande quaderno' (1986), 'La Prova' (1998) e 'La terza menzogna' (1991), che appunto verranno poi riuniti nella 'Trilogia della città di K'.
Con 'Il grande quaderno' ha ottenuto l'importante premio letterario europeo francese 'Adelf', che ha ispirato vari adattamenti scendici oltre ad essere pubblicato in 30 lingue.
Premiata anche dall'Italia con il premio 'Albero Moravia' nel 1988, e altri paesi Europei. L'ultimo riconoscimento è proprio di quest'anno in Ungheria: il premio Kossuth che non ha potuto ritirare per i noti problemi di salute. Dice Janos Szasz, il regista che sta girando un film ispirato alla sua triologia: "Si è considerata ungherese sempre, anche se scriveva in un altra lingua".
Ricordiamo inoltre che anche un regista nostrano, Silvio Soldini, nel 1995 ha girato film tratto dal suo romanzo "Brucio nel Vento".