Un Doodle mobile molto speciale per festeggiare questa giornata del 22 luglio 2011.
Stavolta Google con il suo doodle ricorda Alexander Calder celebrando il 113° anniversario della sua nascita a Lawton in Pennsylvania e morto a New York l'11 novembre del 1976. Calder è stato uno scultore statunitense che ha inventato l'arte cinetica chiamata mobile.
Già da bambino si cimentava nella creazione di giocattoli con fili di rame e perline delle bambole della sorella: per Natale creò per i suoi genitori un cane e una papera da un foglio di ottone.
Oltre alla tridimensionalità di queste piccole opere, vi è il moto con l'applicazione di alcuni leggi fisiche. Famosa è la papera cinetica in quanto dondola se sfiorata. Ma l'opera più famosa è il Circo Calder, un circo in miniatura costruito con un filo metallico, spago, gomma, stracci ed altri oggetti di recupero. Era stato progettato per essere contenuto in poche valigie (alla fine crebbe tanto da riempirne cinque) e gli permise di mostrarlo a tutto il mondo, proponendo dei veri e propri spettacoli circensi viaggiando su entrambi i lati dell'Atlantico. Riuscì ad unire la magia naturale del circo alla sua grande invenzione.
Anche l'Italia espone in piazza una delle sue opere. Precisamente a Spoleto intitolata Teodelapio. Una scultura in acciaio verniciato di nero dedicata a un re longobardo a cavallo. Datata 1962 accompagna altre opere conservate presso la vicina Galleria Comunale d'Arte Moderna.
Tuttavia il doodle di oggi ci fa pensare a questa tridimensionalità, al movimento oscillante che rende la sensazione mobile creata da Calder. Basta, infatti, muovere il mouse, tenendo premuto il tasto sinistro, e la scultura girerà su se stessa. L'opera traslata in digitale è davvero realizzata ad hoc, e lo si può notare dall'ombra lasciata sotto che ruota insieme al doodle, appunto dopo alcune sollecitazione del mouse. Nonostante la notevole maestria nella ricostruzione dell'effetto, non è paragonabile alla vista dal vivo delle sue opere 'la sublimazione di un albero nel vento', come asserisce Duchamp un 'mobiles' di Calder.
Comunque sia ci accontentiamo, un movimento leggero presente in quei giochini più umili che ci fa ritornare bambini.