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Collisione nel Golfo di Napoli: il timoniere delle “Jolly grigio” era sotto effetto della cocaina

Sa dell’incredibile il quadro che emerge dalla ricostruzione fatta dalla Capitaneria di Porto di Napoli sulla vicenda che ha visto, nel porto partenopeo, la collisione tra il peschereccio “Giovanni padre” e la nave mercantile “Jolly grigio” e che ha portato alla quasi certa morte dei due pescatori di Ercolano Vincenzo e Alfonso Guida. Infatti come emerge dalle testimonianze raccolte, sembra che la nave mercantile, nel momento dell’urto,si trovasse senza un comandante alla guida. infatti sono molti i presenti che dichiarano che la nave, nonostante la presenza del peschereccio, abbia mantenuto un percorso rettilineo senza praticare nessuna manovra di spostamento. Il peschereccio d’altro canto non poteva attuare nessun spostamento in quanto impegnato in operazioni di pesca nell’attimo della collisione.  Altro dato esaminato dalla Capitaneria vede, invece, la presenza di container davanti al ponte di comando, che molto probabilmente, oscuravano la visuale per circa 200-300 metri. Ma ad aggravare ulteriormente le condizioni del timoniere Maurizio Santoro sono i risultati del narcotest. Da questi risulta che il timoniere era al comando della nave sotto effetto della cocaina. Tutti questi elementi hanno permesso la Capitaneria a procedere all’arresto dello stesso, al quale si aggiunge quello del terzo ufficiale, Mirko Serinelli, con l’accusa di omicidio colposo plurimo.

Intanto la città di Ercolano, sotto la sollecitazione dei familiari dei dispersi (nella foto la moglie di Vincenzo, nonché  mamma di Alfonso), ha deciso di annullare la tradizionale festa della Madonna dell’Assunta che si tiene ogni 16 agosto, per rispetto delle vittime.

L’altro componente del peschereccio, Vincenzo Birra , fortunatamente desta in buone condizioni ed ha raccontato come è riuscito a salvarsi dall’impatto. Il capobarca, infatti, ha spiegato che si trovava al timore della barca quando avvistata la barca, e quindi avvertito il pericolo, si è gettato in acqua trovando una via per  la salvezza. Stessa sorte non è toccata invece ai due Guida, che si trovavano sotto coperta al momento dell’urto con il mercantile.