Sembra essere la giornata delle esplosioni, e dopo quella avvenuta ad Avignone (in Francia), oggi pomeriggio è toccata all'Italia, anche se diversa. E' accaduto intorno alle 15, in una fabbrica di fuochi d'artificio, nel Frusinate. Un'esplosione violenta che ha ucciso 6 operai. Le cause del disastro sono ancora da stabilire. La tragedia si è verificata nella fabbrica Cancelli in via Sant'Altissimo e ha provocato anche un incendio molto pericoloso da domare da parte dei vigili del fuoco.
"Le fiamme toccano anche il bosco" racconta il vicesindaco di Arpino, Pierpaolo Gradogna. Una fabbica con tre capannoni, molto conosciuta in tutta la provincia e che curava i giochi pirotecnici delle feste di zona. Sono intervenuti anche gli agenti di polizia, personale del 118 con quattro ambulanze e un elicottero.
Le vittime dell'incidente, dilaniate dal fuoco, non sono quindi solo i proprietari Claudio Cancellli, 65 anni e i figli Gianni e Giuseppe 42 e 45 anni, ma anche due clienti e un operaio, Franco Lorini, Enrico Battista e Giulio Campoli.
Ormai non resta più nulla "Macchine accorciate, mura crepate, blocchi di tufo e cemento a decine di metri dall'edificio. La fabbrica è stata quasi del tutto rasa al suolo – dichiara l'assessore di Arpino Antonio Venditti – qui conoscevamo tutti la famiglia Cancelli. E' una tragedia immane".
Tuttavia la famiglia Cancelli non è nuova a questi episodi. Già nel '94 la medesima tragedia si registrò nel comune di Balsorano, provincia de L'Aquila. Le vittime furono cinque, solo un operaio riuscì a salvarsi.
(ANSA) – SACCONI, INDIVIDUARE CAUSE – Il Governo partecipa all'intenso dolore dei familiari e dei colleghi dei lavoratori deceduti e feriti nel terribile infortunio di Arpino in una fabbrica di fuochi di artificio. Lo afferma il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi. "I servizi ispettivi del ministero del Lavoro – sottolinea – sono stati già attivati affinché collaborino con i Vigili del Fuoco, con il Servizio sanitario regionale e con gli inquirenti al fine di una tempestiva individuazione delle cause e delle eventuali responsabilità".
SCHIFANI: 'SDEGNO PER FREQUENZA INCIDENTI, GARANTIRE SICUREZZA LAVORO' – "Ho appreso con profondo dolore la notizia delle vite spezzate nel tragico incidente sul lavoro avvenuto oggi ad Arpino, nel frusinate. Le ragioni della tragedia sono ancora da verificare, ma la drammatica e sconcertante frequenza con cui si ripetono simili episodi desta sdegno in tutti noi". E' quanto scrive il Presidente del Senato, Renato Schifani, nel messaggio di cordoglio inviato al Prefetto di Frosinone, Paolino Maddaloni, dopo l'esplosione avvenuta nel pomeriggio in una fabbrica di fuochi d'artificio. "Occorre che le istituzioni tutte e le forze sociali – sottolinea il Presidente del Senato – proseguano con la massima determinazione la loro azione per garantire sempre il rigoroso rispetto delle norme per la sicurezza sul lavoro, e in special modo in un settore particolarmente a rischio quale quello della produzione di fuochi artificiali, purtroppo funestato con incredibile frequenza da incidenti mortali". "A nome mio personale e dell'Assemblea di Palazzo Madama – prosegue il Presidente Schifani – la prego di far giungere ai familiari delle vittime i sentimenti di sincera vicinanza e l'espressione del più profondo cordoglio".
IL CORDOGLIO DEL PD – "Esprimo il mio cordoglio alle famiglie delle vittime della gravissima esplosione che si è verificata oggi ad Arpino". Lo afferma Paolo Nerozzi, senatore del Pd e vicepresidente della commissione d'inchiesta sugli incidenti e le morti sul lavoro. "Questa tragedia, di cui ancora non conosciamo l'entità e le cause, ripropone drammaticamente il tema degli incidenti sul lavoro, una piaga che, in Italia, continua ad essere spaventosa. Nel solo 2011 si registrano più di 350 morti. Non ci sono giustificazioni che tengano, nessuno può mettere a repentaglio la propria vita per lavorare, per mantenere la propria famiglia e, magari, sostenere gli studi dei propri figli. Il governo – continua Nerozzi – deve fare di più. Servono ispezioni più frequenti, corsi di formazione seri e sanzioni efficaci per i titolari delle fabbriche e delle aziende che non rispettano le norme di sicurezza. Il governo deve anche riflettere su norme come quelle dell'articolo 8 che ostacolano i processi di controllo da parte delle forze sociali, delle organizzazioni sindacali, e quindi anche sulla sicurezza sul lavoro". "Non vorremmo che la tragedia delle morti bianche anziché migliorare si aggravasse, anche con la scusa della crisi economica. Essa, infatti, non può essere un alibi per allentare i controlli, le ispezioni e per investire meno sull'informazione e sulla formazione dei lavoratori".
CHITI:CORDOGLIO PER MORTI – "Desidero esprimere il mio cordoglio per la morte degli uomini vittime delle esplosioni avvenute oggi pomeriggio in una fabbrica di fuochi d'artificio ad Arpino, nel Frusinate". Lo dichiara il vicepresidente del Senato e Commissario del Pd Lazio, Vannino Chiti. "Troppo spesso – prosegue Chiti – questi incidenti sono causati dal mancato rispetto degli standard di sicurezza. Il lavoro, fondamento della nostra Repubblica democratica, non può essere svolto senza le tutele necessarie. Le leggi ci sono, devono essere attuate con rigore ovunque".