Si chiama "Gli anni folli: la Parigi di Modigliani, Picasso e Dalì 1918-1933" la mostra che si tiene a Ferrara, a Palazzo Diamanti, dall'11 Settembre 2011 fino all'8 gennaio 2012. Attraverso le opere dei grandi maestri, attivi a cavallo tra la fine della prima guerra mondiale e lo scoppio della seconda, i curatori si propongono di ricreare quell'atmosfera magica, di grande fermento artistico, che la capitale francese conobbe in quel periodo. A parte i tre artisti citati nel titolo, Modigliani, Picasso e Dalì, la mostra propone opere di Chagall, Matisse, Bonnard, Magritte, Derain, Braque, Ernst, Arp nonché due artisti che, sebbene le loro ricerche siano ricollegabili ad un periodo precedente, influenzarono fortemente l'ambiente parigino, anche perché ancora in vita, Monet e Renoir.
"A Paris, tout le monde veut être acteur, personne ne se résigne à être spectateur" (A Parigi tutti vogliono essere attori e nessuno spettatore) cosi scrisse Jean Cocteau, il grande poeta, romanziere francese, che fu immortalato da Modigliani e che visse a pieno la Parigi del primo dopoguerra. E cosi fu, gli artisti presenti alla mostra furono tutti dei grandi attori. Attori di una stagione dell'arte che conobbe livelli altissimi, per qualità e innovazione, stimolati da una città divenuta ormai patria dell'arte tutta. Le pennellate di Renoir e Monet influenzarono lo sguardo di Modigliani e di Derain, mentre il geniale Picasso, con la sua straordinaria versatilità, apri le porte verso la modernità, portando Magritte, Ernst e soprattutto Marcel Duchamp a riflettere sul concetto dell'arte stessa. Una mostra che aiuta a comprendere quale strada l'arte stava imboccando ma anche a percepire come l'arte dei giorni nostri sembra non conoscere più cosi tanta creatività.