Ribelliamoci all’ignoranza!

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Era inevitabile che la gaffe sui neutrini, fatta dal ministro Gelmini non passasse inosservata, specialmente perchè questa donna è il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.

Comunque colgo l'occasione, non certo per attaccare la nostra classe politica, che da tempo, da riprova di parlare di argomenti di cui non sa un "tunnel". Infatti se ricordate bene, già il programma televisivo "Le Iene" , con i suoi servizi fuori al Parlamento, metteva a nudo l'ignoranza dei nostri politici. Ma non è la loro ignoranza che mi interessa adesso, anche se molto pericolosa, e questa citazione di Sant'Egidio casca a pennello:

 "L'ignorante parla a vanvera, l'intelligente parla al momento opportuno, il saggio parla se interpellato, il fesso parla sempre."

E da qui vorrei partire e fare un appello, specialmente ai giovani: ribellatevi all'ignoranza !

Proprio così, ribelliamoci, liberiamoci da queste catene che ci stanno avvolgendo, catene menzoniere che non ci voglioni liberi ! Perchè è vero il sapere rende liberi.

Ci costringo a non domandare, a non esprime opinioni, non ci danno i mezzi per farlo, ci chiudono i libri e accendono la televisione, non ci danno la possibilità di parlare, di confrontarci, e la pena è l'emarginazione. Vogliono che la cultura, il poter apprendere, sia un privilegio di pochi, di un'elitè di cui è difficile farne parte e i cui i rappresentanti, colmi di spocchia non ti rivolgono nemmeno la parola visto che non appartieni a un circuito che può dar loro vantaggio.

Ma cari, la cultura è di tutti quelli che vogliono allattarsi al suo seno.

Ci costringono a partire per lidi dove la cultura ha veramente valore: che spreco stà diventando la nostra Italia!
Siamo stati la patria di artisti, musicisti, condottieri, scienziati, e ora cosa stiamo diventando? Una terra violentata dall'ignoranza di personaggi dediti al vizio e all'immagine di sè.
Non ci vogliono istruiti, ci lobotomizzano con programmi spazzatura, ci vogliono addomesticare e rendere docili. Ci vogliono cucire la bocca, e quindi non fermatevi mai quando cercheranno di ostacolarvi, nemmeno quando l'ostracismo sarà insopportabile: fermatevi, riposatevi e poi dopo, con la penna tra i denti, continuate a far domande, a manifestare. Dobbiamo metterli tutti alle strette coloro i quali non ci vogliono dare le risposte che cerchiamo e soprattutto non vogliono che facciamo domande!
 

 

Scusate la brevità ma il mio era un semplice sfogo e spero che, chiunque leggerà queste mie parole, stasera e nei giorni a venire, spenga la televisione e accenda un bel libro, ma non come vorrebbero loro, con un fiammifero, ma scorrendo le mani sulle pagine ruvide e assaporando con gli occhi l'inchiostro nero di un buon amico di carta.

 

Saverio Capasso

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