La situazione è grave, soprattutto spaventa il malcontento degli isolani, che scagliano la loro rabbia non solo nei confronti degli immigrati, ma anche nei confronti del loro primo cittadino, Bernardino De Rubeis, che sembra essersi asserragliato nel suo ufficio con tanto di mazza da baseball, impaurito dalla minacce rivoltegli dai suoi concittadini. Lo stesso sindaco ha fatto un appello alle istituzioni, rivolgendosi con aria intimidatoria nei confronti del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, chiedendogli di venire sull'isola. Immediate sono state le scuse dello stesso appena resosi conto della gravità delle sue affermazioni.
Intanto il Viminale ha fatto sapere che entro 48 ore un migliaio di immigrati, tunisini per la maggior parte, saranno rimpatriati.
Ora s'invoca un intervento serio da parte della governo che permetta di riportare la serenità tra gli isolani ma che non intacchi in alcun modo i diritti fondamentali dell'uomo, ossia agire nel pieno rispetto della dignità umana.