Peter Freestone è stato l’assistente di Freddie Mercury per 12 anni e, in occasione del ventennale della morte della rockstar, ha pubblicato una sua scottante biografia.
“Freddie Mercury, una biografia intima”: questo è il titolo del libro che tratterà della vita del frontman dei Queen, passando dalle sue assidue frequentazionì di locali fetish gay, al sesso sfrenato, alla droga fino alla malattia e alla sua morte avvenuta il 24 novembre 1991 per il virus dell'A.I.D.S.
Tra i vizi della star Freestone non nasconde la passione di Mercury per gli incontri occasionali, vissuti in modo spensierato senza grandi implicazioni sentimentali, passando poi a narrare della lotta contro la malattia.
Freestone durante il suo lavoro di assistente non era sempre presente, e lo è stato anche nel momento in cui la star è venuta a mancare: Freddie, aveva scoperto di aver contratto l'HIV nel 1987, si spense la sera di quel terribile giorno di novembre, il giorno dopo aver rivelato al mondo della sua malattia, una malattia che consuma il corpo e l’animo ma che non condizionò la relazione di Mercury con il suo ultimo compagno di vita, Jim Hutton, il quale gli rimase accanto fino all’ultimo. Nonostante le parole di Freddie:
«Io ho l’Aids, lo dicono i migliori medici sulla piazza, se vuoi lasciarmi non farò niente per impedirtelo, capirò».
Se da un lato questa biografia rappresenta un mezzo per conoscere meglio la vita del cantante, dall’altro viene vista come un modo già testato per fare soldi, ma se è solo un business o una nuova fonte da cui trarre sempre più notizie relative alla vita di Freddie Mercury, lo decideranno i fan e coloro che leggeranno il libro di Freestone.