Indignados con pugni stretti in tasca

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L' indignazione degli Indignados, e di tutti coloro che volevano un corteo pacifico di protesta non poteva che crescere ancora di più dopo le vicende di questo triste sabato di un ottobre italiano.
Mi viene il mal di stomaco pensando a questi anni cupi della nostra storia.
Non vedo una luce tranquillizzante che ci indichi la via di uscita da questo Inferno, mentre l'unica luce che riesco a scorgere è quella traballante del fuoco e delle fiamme che nemmeno le lacrime di migliai di cittadini onesti riescono a spegnere. 
Non sappiamo più in cosa credere se anche una manifestazione pacifica si trasforma in guerriglia. Cosa possiamo più fare per cambiare le cose se chi dovrebbe protestare con noi si abbandona a questi atti brutali di violenza?
Scendiamo in piazza per gridare contro i politici corrotti, contro chi, seduto in Parlamento, fa i propri comodi invece di pensare ai bisogni del popolo, per poi ritrovarci a urlare contro chi crede di protestare distruggendo le nostre auto, i nostri negozi, le nostre strade.
E i potenti gongolano compiaciuti, mentre hanno delle scuse in più per stringerci i nodi del bavaglio e ci accarezzano il capo con le loro mani artigliate.

E così finiamo con l'avere pugni stretti in tasca.
Dita contorte dalla rabbia.
La rabbia per tutto questo, per quello che ci stanno facendo, che ci stiamo facendo, per quello che vediamo in televisione, che sentiamo alla radio o che leggiamo sul giornale.

Ma un giorno, spero non troppo lontano, questi pugni simbolici usciranno dalle nostre tasche, e anni di soprusi saranno cancellati da una rabbia animale che si stamperà sul volto di tutti coloro che hanno resa la vita, questa vita, la nostra vita, una vera schifezza.

Non dovremmo più aver paura di un presente sordo alle nostre richieste di aiuto, noi impauriti da un futuro menomato di opportunità.
Non dovrà più essere così e ci riprenderemo le nostre vite, perchè non dobbiamo arrenderci nemmeno dopo tutto questo.
Dobbiamo ancora credere nel cambiamento, in qualcosa che deve essere più di un'illusione.

Crederci è l'atto più coraggioso che si possa fare ai nostri giorni.

 

Saverio Capasso
 

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