Chi non conosce "La Canzone del Sole" ? Una canzone facile preda di tutti gli strimpellatori domestici o da falò sulla spiaggia, semplice da riprodurre grazie ai suoi tre accordi (LA maggiore, MI maggiore, RE maggiore con la chiusura del giro che ritorna in MI maggiore) spesso torturati dai futuri Narciso Yepes.
Era gli ultimi giorni dell'ottobre del 1971, quando Mogol e Lucio Battisti pubblicano la canzone come Lato A di un 45 giri che conteneva "Anche Per Te", mentre l'Italia è in protesta e nella Hit Parade troviamo: Bruno Lauzi, Lucio Dalla con "4/3/1943", Mina con "Amor Mio", George Harrison con "My Sweet Lord", "Che Sarà" di José Feliciano, "The Ballad of Sacco and Vanzetti" di Joan Baez.
Ma sono Mogol e Battisti i più ascoltati di quegli anni e "Pensieri e Parole" domina le classifiche
Nei primi anni Settanta Mogol torna alla sua infanzia in tre canzoni, "I Giardini di Marzo", "Pensieri e Parole" e "La Canzone del Sole". E in un pomeriggio che divenne notte di fine ottobre, Mogol ascoltò gli accordi di Battisti. E la sua penna iniziò a scrivere di colpo:
"Le bionde trecce gli occhi azzurri e poi
le tue calzette rosse
e l'innocenza sulle gote tue
due arance ancor più rosse
e la cantina buia dove noi
respiravamo piano
e le tue corse, l'eco dei tuoi no, oh no
mi stai facendo paura.
Dove sei stata cos'hai fatto mai?
Una donna, donna dimmi
cosa vuol dir sono una donna ormai.
Ma quante braccia ti hanno stretto, tu lo sai
per diventar quel che sei
che importa tanto tu non me lo dirai, purtroppo.
Ma ti ricordi l'acqua verde e noi
le rocce, bianco il fondo
di che colore sono gli occhi tuoi
se me lo chiedi non rispondo.
O mare nero, o mare nero, o mare ne…
tu eri chiaro e trasparente come me
o mare nero, o mare nero, o mare ne…
tu eri chiaro e trasparente come me.
Le biciclette abbandonate sopra il prato e poi
noi due distesi all'ombra
un fiore in bocca può servire, sai
più allegro tutto sembra
e d'improvviso quel silenzio fra noi
e quel tuo sguardo strano
ti cade il fiore dalla bocca e poi
oh no, ferma, ti prego, la mano.
Dove sei stata cos'hai fatto mai?
Una donna, donna, donna dimmi
cosa vuol dir sono una donna ormai.
Io non conosco quel sorriso sicuro che hai
non so chi sei, non so più chi sei
mi fai paura oramai, purtroppo.
Ma ti ricordi le onde grandi e noi
gli spruzzi e le tue risa
cos'è rimasto in fondo agli occhi tuoi
la fiamma è spenta o è accesa?
O mare nero, o mare nero, o mare ne…
tu eri chiaro e trasparente come me
o mare nero, o mare nero, o mare ne…
tu eri chiaro e trasparente come me.
Il sole quando sorge, sorge piano e poi
la luce si diffonde tutto intorno a noi
le ombre ed i fantasmi della notte sono alberi
e cespugli ancora in fiore
sono gli occhi di una donna
ancora piena d'amore".
Questa è la canzone di un incontro di bambini, che si trasforma, i capelli si sciolgono, i colori cambiano, e due persone che si erano lasciate da piccoli si ritrovano da adulti. E la perdita dell''innocenza diventa metafora di colori, dell'azzurro, del rosso e di un'acqua trasparente che diventa scura, s'inquina, cambia, entrano le ombre, il passaggio del passato verso il presente è veloce come nuvole che coprono all'improvviso una giornata di sole.
E Battisti racconta il tutto con la sua voce e la sua chitarra, con forza quando è necessario o quasi bisbigliando quando ci si abbandona al ricordo di questa perduta innocenza. Sul finale la musica si ferma, poi riparte. La pausa serve a decidere il futuro, a liberarlo da un passato troppo lontano, ma nello stesso tempo ancora nitido. Il sole quando sorge sorge piano e poi…..torna la luce.
"La Canzone del Sole" è la nostra canzone, quella di tutte le generazioni che non finiranno mai di cantarla e strimpellarla sulle spiagge, nelle piazze o nei cortili nelle calde sere d'estate.