E' ormai insostenibile la situazione in cui si trovano i 5 italiani e i 17 indiani che copongono l'equipaggio della Savina Caylyn. L'8 novembre si entrerà nel nono mese di sequestro per le mani di un gruppo di pirati somali. Le condizioni dei prigionieri sono davvero pessime e solo stasera la trasmissione condotta da Federica Sciarelli, 'Chi l'ha visto', ha dato più visibilità al caso. A parlare ai microfoni di Rai Tre è Antonio Verrecchia il direttore di macchina, che esprime la disperazione di tutto l'equipaggio e del fatto che da due settimane le trattative per il dissequestro si sono fermate.
Delle manifestazioni dei famigliari disperati si sa poco e niente, diciamo che il caso non è stato seguito tanto come quello del 'Parolisi' di turno. Caso altrettanto importante, ma stiamo parlando di nove mesi di sequestro e di persone sofferenti che hanno tutto il diritto di essere seguite dai media 24h su 24 (ndr). Tuttavia il silenzio nutrito già dagli inizi del mese, che aveva il compito di far svolgere la questione in maniera serena (almeno secondo quanto voluto dal Ministero degli Esteri) sembra celare l'inerzia del Governo: infatti è stato accusato dagli stessi famigliari dei marittimi di aver elargito rassicurazioni inconsistenti ove forse si nasconde l'impossibilità o la volontà di non agire.
In qualche modo gli uomini sono riusciti a mettersi in contatto con la redazione di LiberoReporter dichiarando che "I pirati si aspettavano una chiamata dall'armatore che non è mai arrivata". L'armatore in questione è D'Amato, irreperibile da tempo con il suo ufficio legale di Londra, rendendosi così responsabile della sorte di queste persone; almeno è quello che si evince dalla registrazione della telefonata avvenuta tra la redazione e Antonio Verrecchia, insieme al primo ufficiale Eugenio Bon, i quali hanno lanciato l'ennesimo appello telefonico nei confronti di chi si sta impegnando a gettare questa storia nel dimenticatoio.
Gli armatori Somali hanno concesso questo contatto per cercare di far andare avanti la 'trattativa'. E stasera, a Chi l'ha visto, gli ostaggi hanno letto un comunicato da parte dei sequestratori, denunciando poi le condizioni in cui sono costretti a vivere e tutto quello che hanno subito, sputi, insulti, incaprettamento, digiuno e igiene personale praticamente assente. Ed è ingiusto quanto i media in primis non si siano accaniti relativamente a questa vicenda. L'Italia assurda, come è assurdo che degli ostaggi debbano implorare il proprio Paese affinché 'Non vengano dimenticati'.
La storia è davvero raccapricciante, la compagnia marittima continua a non farsi sentire. Verrecchia ha spiegato che avevano fatto sbarcare il comandante Giuseppe Lubrano Lavadera, il terzo ufficiale Crescenzo Guardascione e l'allievo di coperta Giammaria Cesaro, facendo risalire il comandante affinché potesse contattare l'armatore: "ma la compagnia tramite il mediatore londinese non si fatta sentire, la promessa di chiamare non è stata mantenuta… Allora hanno riportato a terra il comandante e sappiamo bene come li trattano li". Bon conferma tutto.
Sì, li hanno fatti sbarcare e io so quanto è dura la detenzione a terra, dove ti tengono mani e piedi legati, i pirati ci dicono che stanno bene, ma le condizioni sono estreme… Li hanno portati a terra come deterrente contro eventuali blitz, li tengono come scudi umani per paura di un attacco. Vorrei solo dire a chi di dovere che si sbrigassero a portarci in salvo. La chiamata dalla società non è arrivata, ci avevano dato garanzia, questi che tengono i nostri compagni a terra, che avrebbero riportato a bordo almeno il comandante… Ma adesso che la telefonata non è arrivata, hanno deciso di chiamare voi per richiedere nuovamente l’attenzione sul caso della nostra nave. La compagnia voleva parlare con il comandante, sapendo che lo avevano fatto sbarcare, e volevano sincerarsi delle sue condizioni, ma siccome non hanno chiamato, il comandante è stato riportato a terra.
Noi di news 24h | magazine siamo pronti ad accogliere gli appelli delle famiglie, che in questo momento provano sentimenti di rabbia misti al pianto. Non sono giuste le istituzioni e non è giusto il disinteresse dei media. Speriamo che Chi l'ha visto saprà dare 'adito' alla situazione.
A breve il video della trasmissione, in quanto non basta un articolo o qualche immagine per farvi intendere nove mesi di inferno. C'è molto di più dietro tutto questo, come la voce distrutta del povero Antonio e ormai quasi senza speranza, e sapete perché? Si tratta dell'ultima minaccia… o meglio, della sua paura visto che altri gruppi di pirati hanno contattato i loro sequestratori per avere gli ostaggi.
Lista dell'equipaggio… nomi da non dimenticare!
Giuseppe Lubrano Lavadera, Comandante, Procida;
Eugenio Bon, Primo Ufficiale di coperta, Trieste;
Antonio Varecchia, Direttore di macchina, Gaeta;
Crescenzo Guardascione,Terzo Ufficiale di coperta, Procida;
Gian Maria Cesaro, allievo di coperta, Piano di Sorrento;
Modak Mudassir Murad, Secondo Ufficiale di coperta, indiano di Chiplun;
Puranik Rahul Arun, Primo ufficiale di macchina, indiano di Mumbay;
Nair Hari Chandrasekharan, Secondo ufficiale di macchina, indiano di Kottayam, Kerala;
Balakrishnan Bijesjh,Terzo ufficiale di macchina, indiano di Nambrathukara;
Kalu Ram, Elettricista, indiano di Patauda Guragaon;
Kamalia Jentilal Kala, Nostromo, indiano di Navabandar J.;
Tamboo Ahmed Hussein, Pumpman (addetto alle pompe) indiano di Kondivare;
Nantumuchchu Gurunadha Rao, primo marinaio scelto, indiano di Visakhapatnam;
Solanki Jitendrakumar Govind, secondo marinaio scelto, indiano di Ghoghla G.;
Nevrekar Asgar Ibrahim, terzo marinaio scelto, indiano di Chiplun R.;
Fernandes Prinson, primo marinaio, indiano di Margao Goa;
Fazil Sheik, secondo marinaio, indiano di Keekan Kerala;
Rabbani Ghulam, montatore, indiano di Ballia Up;
Palav Ganesh Babaji, Oiler (addetto alla lubrificazione macchine), indiano di Mumbai;
Mulla Abrar Abdul Qadir, Wiper (addetto alla pulizia macchine), indiano di Deorukh;
Cardozo Pascoal Michael, Capo Cuoco, indiano di Guirdolim Goa;
Jetwa Denji Keshav, Aiuto cuoco, cameriere, indiano di Mumbai.
Nel nostro piccolo cerchiamo di coinvolgere l'opinione pubblica per riportare a casa questi italiani.
Di seguito il video tratto dal canale youtube 'Tutti i video di Beppegrillo.it'