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Vaticano: digitalizzazione dei manoscritti

Entrano nel vivo i lavori per la digitalizzazione della Biblioteca Apostolica Vaticana dopo il positivo banco di prova su 23 degli 80mila manoscritti da digitalizzare. La digitalizzazione permettera' la consultazione via web di tutti i manoscritti favorendo la conservazione perche' garantira' la copia in alta definizione.

«Una delle più appassionanti avventure culturali di questo secolo, quasi la continuazione dell’immane opera dei monaci amanuensi che, nel corso dei secoli, trascrivendoli, salvarono la cultura dell’antichità dalla distruzione e dal tempo», esulta il vicepresidente della “Fondazione Enzo Hruby”, ieri a Firenze per il convegno “Libri, lettori, ladri. La protezione del patrimonio librario in Italia”.

LA CONFERMA arriva dal Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, per bocca del prefetto della Biblioteca Apostolica, Cesare Pasini: «L’edificio realizzato fuori dalle mura vaticane si prepara a ospitare 80mila antichi manoscritti che varranno fotografati ad altissima risoluzione (grazie a una tecnologia elaborata dalla Nasa, ndr.), immagini che saranno trasformate in formato digitale – spiega monsignor Pasini, indicando il responsabile servizi informatici della Biblioteca, Luciano Ammenti – ».

Un vero e proprio passo avanti nel mondo della digitalizzazione culturale. Tuttavia si dovrebbero produrre un bel po' di copie di tutti questi lavori, la tecnologia è incerta si sa…

E non è tutto. Fra i progetti della Fondazione Enzo Hruby, unica in Europa per la sicurezza dei beni culturali, ce n’è uno tutto fiorentino: «La protezione di Santa Croce», anticipa Enzo Hruby. “Complice” Novella Maggiora, una giovane bibliotecaria dell’Archivio della basilica fiorentina che sta ricostruendo, in perfetto stile Indiana Jones, un tracciato delle spoliazioni che si sono verificate nel corso dei secoli. C’è chi spera nei risultati. «Nel 3-400 qui c’era la Scuola di Santa Croce con un celebrato Scriptorium dove venivano trascritti i grandi corali impreziosendoli con l’aggiunta di miniature d’oro – sospira Padre Antonio di Marcantonio, custode della Basilica di Santa Croce – . La Biblioteca ne aveva circa 100, ne sono rimasti solo 8, più altri testi antichi e altrettanto preziosi, di carattere liturgico. Chissà che salti fuori qualche sorpresa».

fonti: qn.quotidiano.net