Magistrati della procura generale, fanno sapere fonti giudiziarie, stanno interrogando 51 persone arrestate ieri. Una riunione del consiglio dei ministri è stata convocata d'urgenza per esaminare la situazione, mentre il ministro dello sviluppo locale, Mohamed Atteya, ha annunciato che la prima fase delle elezioni legislative, prevista a partire dal 28 novembre, non sarà rinviata. Il governo deve esaminare anche quanto è accaduto ieri e continua oggi in piazza Tahrir, mentre da vari gruppi di protestatari sono arrivati comunicati per convocare il maggior numero possibile di persone nella piazza simbolo della rivoluzione del 25 gennaio. I manifestanti chiedono principalmente le dimissioni del Governo. Altre richieste già all'origine delle proteste di ieri sono dirette alla formazione di un governo di salute nazionale per garantire il trasferimento immediato a forze politiche civili dei poteri dai militari che sono subentrati al potere dopo le dimissioni dell'ex presidente Mubarak, ed al blocco dei processi a civili davanti ai tribunali militari.
Il primo ministro egiziano, Essam Sharaf, avrebbe presentato le dimissioni del suo governo al Consiglio Supremo delle Forze Armate, che sta valutando se accettarle o meno. La notizia circola insistentemente in Internet ma manca ancora l'ufficialità.