La difesa di Alberto Stasi si rimette in discussione, il ragazzo accusato di omicidio della fidanzata Chiara Poggi. Nelle aule del Tribunale di Milano, il sostituto Procuratore Generale Laura Barbini ha chiesto per Alberto Stasi una condanna a 30 anni ritenendolo responsabile di omicidio aggravato dalla crudeltà, essendo allora fidanzato della ragazza.
La 26enne fu uccisa il 13 agosto 2011 nella sua casa di via Pascoli a Garlasco. Ancora da precisare l'orario della morte. Per i legali Angelo Giarda, Giulio e Giuseppe Colli uno degli elementi chiavi è proprio questo, ovvero l'ora, che è un elemento fondamentale per scagionare Alberto Stasi. Il pm di Vegevano Rosa Muscio, nella richiesta d'appello scrive che Chiara "potrebbe essere morta tra le 9:12 e le 9:36 oppure dopo le 12:45" mentre il sostituto procuratore Laura Barbaini, nella sua requisitoria due giorni fa ha fissato l'orario tra le 9:12 e le 9:36.
Tuttavia i difensori precisano che questi orari sembrano essere manipolati ogni volta pur di provare la colpevolezza di Alberto. Aggiungono inoltre che "L'aggressione di Chiara, secono la ricostruzione del pg ha una finestra temporale di soli 23 minuti, incompatibile" con quatno hanno affermato i periti che hanno parlato di "un'aggressione che dura diverse decine di minuti".
Altri elementi per le indagini non sono state comunque abbandonati, come l'analisi del pc dell'ex bocconiano che nell'estate del 2007 stava scrivendo la sua tesi di laurea. Alberto ogni mattina lavorava al computer. Sempre i legali di Stasi sottolineano "Lui lavorava ogni giorno dalle 9,35 alle 12,20", e che anche la mattina dell'omicidio avrebbe mantenuto tale abitudini.
Nel frattempo il pg Barbaino, nella sua requisitoria, aveva parlato anche di un sms che Stasi avrebbe inviato ad un amico che era al mare nella notte tra l'11 e il 12 agosto 2007 e subito cancellato, fatto che per l'accusa dimostrerebbe l'insorgere di "un'emergenza".
Ovviamente la difesa replica: non è dimostrabile che l'sms sia stato subito cancellato, perché il telefono di Stasi non è mai stato sequestrato, ma consegnato spontaneamente dalla difesa ad oltre due anni dal delitto. L'amico a cui Alberto ha inviato il messaggio è rientrato a Garlasco dal mare solo il 13 agosto e questo contrasterebbe con l'ipotesi di "un'emergenza" segnalata da Stasi.