La vicenda risale al 1993. Mario Monti era stato indicato dal governo Berlusconi come Commissario Europeo per il Mercato Interno. Carica che ricopri dal gennaio del 1995. Tutto iniziò quando la società informatica Novell accusò la Microsoft di Bill Gates, di aver assunto un comportamento anti-competitivo nel mercato. La prima società, che si occupa soprattutto della produzione di Software, contestava, dinanzi alla Comunità Europea, l'imposizione fatta dalla Microsoft di un pagamento, come una sorta di diritto di concessione, su ogni computer venduto dai produttori che adottavano i sistemi operativi Microsoft, anche se sul PC non fosse installata una versione di Windows. L'Unione Europea valuto il caso.
Sulla scia della Novell, nel 1998, anche la società Sun Microsystems decise di contestare il comportamento di Microsoft, accusando questa volta il colosso statunitense di fornire informazioni false sul sistema operativo Windows NT. Partì un'indagine da parte della Commissione Europea, che terminò con la condanna nei confronti della Microsoft. L'accusa fu quella di aver inserito nel suo sistema operativo il programma Windows Media Player, un riproduttore per i file multimediali che danneggiava gli altri produttori di programmi simili, oscurandoli.
Mario Monti era al suo secondo incarico come Commissario per l'U.E, questa volta si occupava della tutela della concorrenza. La C.E. ordinò alla Microsoft di realizzare una versione di Windows senza il programma Windows Media Player. Alla Microsoft fu anche richiesto di fornire più informazioni sui propri software in modo tale che gli altri produttori potessero realizzare programmi compatibili con i suoi.
Nel 2004 Monti dichiarò che l'Unione Europea avrebbe inflitto alla Microsoft una pesantissima multa, di 497 milioni di euro. La pena prevedeva anche l'obbligo della società di fornire informazioni più dettagliate sulla versione del sistema operativo. Nel luglio dello stesso anno la Microsoft pagò la multa e nel mese di ottobre Monti terminò il proprio mandato.