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Povera Italia, povera povera Italia

L'ennesima sconfitta della classe politica, forse la più grande. Dopo tangentopoli ci fu "il governo tecnico" di Ciampi per riordinare le cose. Oggi, in maniera similare, per mettere a posto le cose arriva il governo tecnico di Monti. Perché accade questo? Perché quando si vivono situazioni di grande difficoltà dobbiamo ricorrere ai governi tecnici? Beh, la risposta è tanto evidente quanto preoccupante. La politica non ce la fa. Fin quando si tratta di amministrare alla meno peggio situazioni ordinarie, destra e sinistra sono lì a scannarsi su chi è più bravo, si affrontano alle elezioni, gioiscono, criticano, si vantano. Quando però accade qualcosa al di fuori dell'ordinario – tangentopoli e crisi economica – nessuno sa più cosa fare. Si tentenna, ci si arrabatta, si cerca qualche strada alternativa. In men che non si dica si arriva a una sorta di ammissione più o meno velata "Non sappiamo che fare". E allora giù i governi e spazio a grandi intese, governi tecnici e misure rapide e immediate.

Berlusconi ha dovuto fare un passo indietro, il centro-sinistra ha condiviso la "scelta tecnica" di Monti. Certo, se si fosse andato a votare il centro-sinistra avrebbe vinto ma avrebbe dovuto farsi carico della situazione e prendere provvedimenti poco simpatici per gli italiani. Quindi… perché prendersi questa responsabilità? Meglio il governo tecnico, lasciamole fare a lui le scelte impopolari. La sinistra che consegna il governo del paese all'economia e alla finanza… questa ancora non l'avevamo vista! Intanto da Parigi e da Berlino partono telefonate dirette al Presidente Napolitano "Monti va bene, andate avanti". E così Francia e Germania ci hanno anche detto chi ci deve governare. Dall'Impero Romano e dalla Polis greca dove in Francia e in Germania vivevano i barbari si è arrivati oggi all'Italia in crisi e alla Grecia in default. Corsi e ricorsi storici. Del resto alla storia non manca il senso dell'ironia. Povera Italia, povera povera Italia…