Un post che diventa libro: “Se Steve Jobs Fosse nato a Napoli” di Antonio Menna.

CulturaUn post che diventa libro: "Se Steve Jobs Fosse nato a Napoli"...

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Comparso sul web prima sotto forma di racconto, e adesso è diventato un libro. Stiamo parlando di ‘Se Steve Jobs fosse nato a Napoli‘ di Antonio Menna. Appena dopo la morte del grande genio della Apple, il giornalista decise di scrivere una forma di necrologio, visto la stima nutrita nei confronti del CEO della mela morsicata.

Dalla pubblicazione di quel post le visite al suo blog sono aumentate vertiginosamente. Lo scrittore vive a Marano, in provincia di Napoli, e all’epoca destò l’attenzione di varie testate nazionali, persino “Le Monde” mostrò un certo interesse. Oggi quel testo è diventato un libro (Sperling e Kupfer, pagg. 179, in libreria).

Con tono ironico ed amaro parla di due ragazzi dei Quartieri Spagnoli. Chiusi in un garage inventano il computer del futuro. Entusiasti, determinati, combattono contro mille ostacoli per dare un futuro alla loro invenzione ma nel Belpaese sembra quasi impossibile che una storia così possa avere un lieto fine. Insomma, Se Steve Jobs fosse nato a Napoli‘ la Apple non sarebbe mai esistita.

Il libro è molto divertente ed è uno spasso leggere come i due si ingegnino per realizzare il loro sogno. Purtroppo non è sempre così facile, anzi non lo è mai. Perché la legge non ti tutela né nei confronti della legge stessa che sforna regole assurde e protegge persone che non meritano, né nei confronti della criminalità organizzata che sbuca chiedendo il pizzo appena fiuta l’affare.

Non basta lasciarsi condurre dall’amore e dalla passione. I signori della guerra, delle multinazionali, siano essi con guanti bianchi o meno ti invitano a sottometterti o meglio ti costringono a farlo. I sogni di chi nasce al Sud non volano così alto, ed è questo è il messaggio che trasmette Menna. Credendo solo di scrivere un breve racconto ha invece colto l’intera essenza di una realtà ed una verità nemmeno poi così insabbiata. Nessuno interviene nessuno fa nulla. E geni come Steve Jobs, qui, non potranno mai emergere per davvero.

Noi di news 24h | magazine vi invitiamo a leggere questo libro nonostante la conclusione amara, perché se nasci Steve Jobs e il tuo destino è avere successo lo avrai, cercandoti un luogo che ti dia quell’opportunità che è la libertà del tuo futuro. Quindi chi ci perde è la tua città, sperando che prima o poi il ‘sistema’ cambi!

IL LIBRO – “Perche’ puoi essere affamato e folle quanto vuoi ma se nasci nel posto sbagliato, ti rimangono la fame e la follia, e niente piu”’ Perle di saggezza con ‘prosa’ acida che se sei di Napoli non puoi non cogliere. E’ questa la conclusione di Stefano Vozzini, che se ne va dalla sua terra. Eppure, due anni dopo, rincontra l’amico e, dopo la loro consueta cioccolata calda, e aver visto realizzare da altri la loro invenzione, ecco che a Stefano Lavori viene un’altra idea ”straordinaria”, una ”novita’ assoluta”.

Nonostante tutto, non ci si arrende mai. E forse è questo è il dono innato di chi nasce in questa città: il coraggio di rialzarsi ed andare avanti, realizzare un sogno, concretizzarlo senza aspettare che sia lui che ti venga a cercare. Il dono è la forza di volontà che contraddistingue tutti noi napoletani, non c’è solo marcio qui nasce anche il meglio e Antonio Menna lo sa altrimenti sarebbe andato via anche lui.

Note sull’autore – giornalista, vive a Napoli. Collaboratore del quotidiano II Mattino, ha scritto su vari periodici nazionali e si occupa di uffici stampa e comunicazione istituzionale. Attivissimo sul web, da Twitter a Facebook, è autore di un blog molto seguito (antoniomenna.wordpress.com). Il post Se Steve Jobs fosse nato a Napoli, pubblicato dopo la morte del fondatore della Apple, è stato letto da oltre cinquecentomila persone, diventando un vero e proprio fenomeno della rete. Ha pubblicato i romanzi Cocaina & Cioccolato (2007) e Baciami molto (2009).

In conclusione gli Steve Jobs di Antonio Menna non saranno mai le ‘Assunta Spina‘ di Salvatore Di Giacomo che nonostante le delusioni restano qui a Napoli perché ‘la città la vogliono guardare in faccia‘! Un paragone che sembra non calzare ma è il coraggio che a volte fa la differenza e ci fa capire che della Napoli antica è difficile recuperare il coraggio degli ultimi romantici!

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