Il clima è infuocato per i due Marò della petroliera italiana Enrica Lexie, Massimiliano La Torre e Salvatore Girone, che rischiano l’ergastolo con l’accusa di aver ucciso due pescatori indiani scambiati per pirati. Tutto sarebbe accaduto al largo delle coste del Kerala e pertanto è stato notificato un provvedimento di fermo giudiziario necessario, assicurano fonti che sul posto seguono la vicenda, per continuare le procedure di indagini che termineranno con la presentazione al giudice Kollam. Oggi pomeriggio è previsto l’incontro con il magistrato “Saranno consegnati alla polizia di Kollam e portati dinanzi a un giudice“, dichiara una fonte della polizia e visto che oggi in India è un giorno di festa, con tutte le probabilità, verranno portati alla residenza del giudice e non in tribunale.
“Tutto quello che viene detto – ha commentato oggi il ministro della Giustizia Paola Severino – è basato su idee, ma la prova sullo svolgimento dei fatti, versioni che sono totalmente contrapposte tra le due parti, ancora non c’è stata“. “La posizione del governo – ha ricordato – è molto ferma sulla carenza di giurisdizione indiana. I rilevamenti satellitari provano che la nave battente bandiera italiana era in acque internazionali e la giurisdizione è nostra“.
Quindi il caso deve essere trasferito all’interno della nostra magistratura, questo è quanto dichiarato anche dalla Farnesina. E anche oggi il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha chiesto una “maggiore collaborazione” con il governo di Nuova Delhi.
Allo stato delle cose ci sono considerevoli divergenze di fcarattere giuridico. E non credo – ha sottolineato – si sia sviluppata quella collaborazione tra lo Stato federale indiano e lo Stato italiano che sarebbe invece veramente auspicabile e consentirebbe una via d’uscita in tempi rapidi. Nello stato di Kerala sono in corso elezioni politiche ed amministrative che indubbiamente creano, determinano ed influiscono sulle emozioni della cittadinanza e di conseguenza rischiano di poter avere qualche influenza sulle indagini
E che il clima tra Roma e Nuova Delhi sia infuocato lo conferma la notizia che un gruppo di un centinaio di persone appartenenti “a tutti i partiti” del Kerala ha inscenato oggi una rumorosa manifestazione anti-italiana davanti alla casa del magistrato davanti a cui devonfo essere ascoltati i due marò.
Tuttavia La Torre sembra essere riuscito a comunicare con la famiglia a Taranto, ribadendo la sua innocenza. Per altro è ancora da chiarire come gli italiani siano stati catturati. Il comandante della petroliera Enrica Lexie, sarebbe stato convinto ad entrare nel porto di Kochi “con l’inganno”. Inizialmente le autorità locali con una scusa si sarebbero avvicinati chiedendogli se avessero subito un tentativo di abbordaggio, invitandoli poi ad entrare in porto per il riconoscimento di un peschereccio. Una scusa quanto mai subdola e meschina… non c’era niente da identificare, l’unico obiettivo era quello di non far allontanare la nave con a bordo i presunti responsabili della morte dei due pescatori indiani.
Intanto è bene informarvi che un centinaio di persone, tutti dei partiti del Kerala, stanno inscenando una rumorosa manifestazione anti-italiana davanti alla casa del magistrato in cui verranno portati i due marò italiani.