Si è abbattuto come un uragano il tanto atteso Adriano Celentano a Sanremo 2012. Numerose le sue polemiche, in cui non ha davvero risparmiato nessuno: «Giornali come “Avvenire” e “Famiglia Cristiana” – ha detto – andrebbero chiusi, si occupano delle beghe della politica e non parlano del Paradiso, un discorso che per loro occupa poco spazio, lo spazio delle loro testate ipocrite come le critiche che fanno a don Gallo che ha dedicato la vita ad aiutare gli ultimi».
Non è stata risparmiata neanche il direttore generale della Rai, Lorenza Lei, che «ha distanziato Santoro». Adriano Celentano non ha di certo trascurato la politica al Festival di Sanremo 2012 con un attacco alla Consulta che ha bocciato il referendum elettorale e definendo il Governo Monti «materiale di ottima resistenza, apparentemente indipendente, facile all’ossido dei partiti». È durata quasi un’ora la sua performance, tra polemiche e quattro momenti musicali di stampo rock and roll e il ripescaggio de “Il Forestiero”. Performance che il pubblico dell’Ariston ha salutato con una standing ovation, mentre il direttore di Raiuno, Mauro Mazza, è rimasto seduto.
Canzoni passate in secondo piano anche a causa del guasto tecnico al sistema di voto della giuria, motivo per cui la Rai ha deciso di «congelare» temporaneamente la kermesse in deroga al regolamento. Per compensare, stasera saranno in totale quattro i cantanti eliminati che dovranno solo sperare in un eventuale ripescaggio. Pubblico e giurati in sala non gradiscono e il comico Rocco Papaleo si lascia scappare un «hanno ragione», ma Morandi si limita a rispettare gli ordini dell’azienda: «Così ha deciso la Rai», commenta allargando le braccia.
Pare che questo sia solo l’ennesimo problema con cui l’edizione di Sanremo 2012 ha dovuto fare i conti: prima le polemiche sul compenso del superospite Adriano Celentano e sull’ “inganno” del progetto «Sanremo Social», in seguito l’infortunio della top model Ivana Mrazova che richiama sul palco Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez, reduci dall’edizione 2011.
