Caso Rea: Parolisi evita l’ergastolo e spunta fuori il ricordo di un coltello

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Chi è che non si aspettava una decisione simile da parte del giudice? Come al solito una scelta dai tempi lunghi e la fune se l’han mangiata i cani accorciando così la pena per Salvatore Parolisi. Il gup di Teramo Marina Tommolini ha accettato il rito abbreviato per l’unico indagato dell’omicidio di sua moglie Melania Rea. Durante l’udienza, durata 45 minuti, il caporal maggiore, per tutto il tempo, non ha rivolto lo sguardo ai familiari di Melania che assolutamente non condividono la decisione presa dalla ‘legge’. E pertanto la prossima udienza è fissata il 30 marzo. Ci saranno nuove perizie medico-legali da effettuare con nuovi testimoni da ascoltare.

Ma come può un giudice acconsentire al rito abbreviato quando spuntano fuori nuove testimonianze? La famiglia di Melania ricorda che Salvatore portava sempre un coltello con se, uno di quelli multiuso e con cui avrebbe potuto uccidere Melania colpendola per ben 35 volte. L’arma in questione però è sparita magicamente dalla macchina di Parolisi. Quindi le prossime indagini verteranno su questo coltello. Il medico legale Adriano Tagliabracci, dopo l’esame delle ferite sul corpo della vittima, aveva ipotizzato che l‘arma potesse essere proprio un multiuso, con lama di 8-10 centimetri.

L’amica di Melania racconta un episodio in cui ricorda di avere visto questo coltello. Un giorno in cui condividevano lo stesso tavolo e Salvatore cacciò questo coltello a serramanico chiaro per poter aprire delle ostriche.

LA FAMIGLIA REA – Salvatore Parolisi, fuori il tribunale di Teramo, è stato accolto da urla di contestazioni mentre i suoi legali non rilasciano alcuna intervista e il procuratore capo, Gabriele Ferretti, si limita a dire: “il gup ha rivolto un invito a smitizzare la vicenda”. Dura dichiarazione del padre della donna uccisa: “Salvatore è un vigliacco, non ha avuto nè il coraggio di guardarmi in faccia nè di parlare. Ormai per me è finito, in tutto il tempo che è stato qui dentro era seduto dandoci le spalle e non ha avuto il coraggio di girarsi. È un vigliacco”.

UNO SCONTO DI PENA MAI VISTO? Grazie al rito abbreviato del gup, Parolisi che si trova in carcere dal 20 luglio 2011, avrà uno sconto di pena e non dovrà più trascorrere 30 anni in carcere evitando, così, l’ergastolo. Niente giudizio immediato quindi, che si sarebbe svolto davanti alla Corte d’assise per la colpa che pende ancora sul suo capo, ovvero omicidio volontario aggravato e vilipendio di cadavere.

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