Una buona notizia per gli specializzandi. La commissione Finanze della Camera dei deputati ha dato ieri via libera ad un emendamento, a firma dei deputati del PdL Laffranco e Beccalossi, che di fatto abroga la norma, prevista dal Ddl 3128 dello scorso marzo, che introduceva la tassazione Irpef per le borse di studio che superano gli 11.500 euro, per la parte eccedente questa cifra.
L’applicazione della norma avrebbe penalizzato soprattutto i giovani medici, che frequentano le scuole di specializzazione. E proprio questi ultimi avevano dato vita, nei giorni scorsi, ad un movimento di protesta, per ribadire che le borse di studio, riconosciute agli specializzandi, non possono essere equiparate a redditi da lavoro dipendente, in quanto lo status dei borsisti è assolutamente differente da quello dei lavoratori subordinati, anche e soprattutto per la parte relativa ai diritti accordati a questi ultimi.
Pressoché unanime la condivisione del mondo politico delle ragioni degli specializzandi; come unanime appare la soddisfazione dei leader di partito per la cancellazione della norma. “Bene la retromarcia del Governo”, dichiara Antonio Di Pietro; e Fli: “Il merito va premiato e non tassato”. Per l’ex Ministro della Gioventù, il deputato del Popolo della Libertà Giorgia Meloni “per fortuna ha prevalso il buonsenso. Mi auguro – aggiungela Meloni, – che la stessa cosa accada stasera quando si discuteranno gli emendamenti sull’Imu: non si può far pagare l’imposta ad anziani e disabili ricoverati in istituto e prevedere l’esenzione per le fondazioni bancarie. Non sarebbe una scelta equa, né condivisibile”.