Fiscal compact: il pareggio di bilancio in costituzione

CronacaFiscal compact: il pareggio di bilancio in costituzione

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Con l’approvazione definitiva del Senato, dallo scorso 17 aprile viene introdotta in Costituzione la norma che prevede il pareggio di bilancio. Le manovre economiche dei prossimi anni, in sostanza, dovranno garantire l’equilibrio tra entrate ed uscite.

Con un anno di anticipo sulle scadenze previste dall’Unione Europea, fissate per il primo gennaio del prossimo anno, l’Italia si allinea alle regole vincolanti del fiscal compact, il trattato europeo sulla stabilità del bilancio dei paesi della zona euro, sottoscritto il 2 marzo scorso.

Oltre alla fissazione del principio del pareggio di bilancio in norme di rango costituzionale, il trattato impone, agli stati membri che lo ratificheranno, di contenere il deficit strutturale entro lo 0,55 del Pil, salvo che per quei paesi il cui debito non supera il 60% del Pil, per i quali ultimi il limite previsto è del 1%.

Contrastanti le reazioni del mondo politico italiano. Mentre il primo Ministro, Mario Monti, definisci i conti pubblici “al sicuro”, più di un esponente politico, tanto dell’attuale maggioranza che dell’opposizione, fanno notare che il rispetto del limite fissato dal fiscal compact costringerà l’Italia a pesantissime manovre, analoghe a quelle già adottate, per i prossimi anni. L’ex Ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, lancia l’allarme: “L’eccesso di rigore fiscale imposto dal Trattato crea le condizioni per fasi recessive dell’economia sempre piu’ acute, al punto tale da mettere in discussione la sostenibilita’ delle finanze pubbliche nei Paesi dell’area euro e da aggravare ulteriormente la crisi, lasciando, tra l’altro, sempre piu’ ampi spazi alla speculazione internazionale. Un circolo vizioso”.

Sul fiscal compact si esprime anche il candidato socialista alle prossime presidenziali francesi, François Hollande che si dice certo, che senza un cambiamento, la Francia non ratificherà il trattato europeo sul fiscal compact. Lo conferma in un’intervista rilasciata in queste ore : “Se il patto non contiene misure per la crescita, non potrò sostenere la sua ratifica all’Assemblea nazionale. L’ho promesso ai francesi e mi atterrò a questa linea”. Il candidato socialista sostiene di avere alleati in Europa: “Ho incontrato parecchi capi di Stato europei. Non ce ne sono molti soddisfatti dalla situazione economica. Non sono isolato”.

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